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Data: 08/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
La battaglia dei sindaci per i pedaggi protesta a Roma e caselli presidiati

L'AQUILA Si alza il tono dello scontro sui rincari dei pedaggi autostradali di A24 e A25. I sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta si sono riuniti l'altra sera a Carsoli annunciando una manifestazione di protesta per il 19 settembre prossimo a Roma nel piazzale antistante il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una forma di mobilitazione dura che scaturisce dalla presa d'atto del mancato rispetto degli impegni inizialmente assunti dal Ministero con la delegazione ricevuta lo scorso 5 luglio.
È quanto si legge in una nota inviata dal sindaco di Castelli, Rinaldo Seca. All'evento saranno invitati cittadini, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali di Lazio e Abruzzo, nonché le associazioni interessate e le organizzazioni sindacali. Nel contempo, prosegue la nota, si stanno programmando presidi presso tutti i caselli delle autostrade A24 e A25, proposte di emendamenti alla prossima legge di stabilità e azioni giudiziarie. «La battaglia - annunciano i sindaci - continuerà finché il ministero non deciderà di dare un concreto riscontro alle richieste degli amministratori che rappresentano migliaia di cittadini costretti a subire un salasso ormai insostenibile e incompatibile con le problematiche che i loro territori, da anni, sono costretti ad affrontare».
Lo scorso 5 luglio la delegazione abruzzese era stata ricevuta dal sottosegretario Michele Dell'Orco, in rappresentanza del ministro Toninelli assente per impegni istituzionali, insieme al direttore generale Cinelli e ai parlamentari abruzzesi della maggioranza.
LE TAPPE
La delegazione, in quell'occasione, aveva ribadito l'insostenibilità dei rincari e reiterato le richieste già più volte formulate: immediata sospensione dell'aumento delle tariffe in vigore dal 1 agosto 2018; creazione di un tavolo istituzionale per ridefinire i criteri di determinazione delle tariffe; declassificazione del tratto urbano che dalla barriera di Roma Est arriva fino alla tangenziale romana (evidenziando la disparità di trattamento nel pagamento del pedaggio tra ingresso-uscita da Roma) nonché di quei tratti classificati impropriamente montani in non montani. Il dg Cinelli, dopo aver confermato l'arrivo di centinaia di richieste di accesso agli atti, aveva manifestato la piena disponibilità alla pubblicazione di tutti gli atti richiesti appena ricevuto il parere del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Sottosegretario, al contempo, aveva ribadito la volontà di agire in sinergia con la parte tecnica per approvazione in tempi rapidi del Def (Documento Economico e Finanziario) per addivenire a una soluzione strutturale del problema. La riunione si era chiusa con un ulteriore impegno a velocizzare ulteriormente l'iter.
Un vertice, questo, a cui sostanzialmente non è seguito alcun atto concreto. Anzi. A quello successivo del 30 luglio si è fatto addirittura un passo indietro: il ministro Danilo Toninelli è andato via dopo pochi minuti per impegni istituzionali e i due interlocutori, la segretaria del ministro e il capo di gabinetto, erano «completamente ignari delle conclusioni raggiunte nel precedente incontro del 5 luglio con il sottosegretario Michele Dell'Orco e la folta rappresentanza politica e dirigenziale», come hanno dichiarato i sindaci. Altro che accelerazione, dunque. E' per questo che sindaci e amministratori, infuriati, hanno deciso di dare vita a un'azione eclatante. La questione, tra l'altro, è in mano è a un legale, Enrico Michetti, che dopo la petizione online lanciata da Enzo Di Natale, sindaco di Aielli, che in poche settimane ha superato 100 mila firme, ha fatto una nuova richiesta di accesso agli atti, accolta solo parzialmente dal Ministero. Non sono state rese note, invece, le ulteriori azioni legali annunciate dal comitato dei sindaci.

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