CARSOLI Sindaci di Abruzzo e Lazio pronti a guidare la "mobilitazione" a Roma, mercoledì 19 settembre, con punto d'arrivo il piazzale del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, per rinfrescare la memoria agli inquilini del palazzo, in primis al ministro Danilo Toninelli, sui salassi autostradali che continuano a dissanguare il popolo e l'economia nonostante il cambio della guardia nei palazzi del potere romano. La stagione di lotta contro i maxi salassi - congelata con la nascita del governo giallo verde, nella speranza di qualche risultato non pervenuto - riprenderà con vigore, dopo la pausa agostana, in diverse direzioni: manifestazione al Mit, dove saranno chiamati a dare man forte parlamentari, consiglieri regionali e provinciali delle due regioni, associazioni, sindacati e cittadini; ricorsi al Tar, sia se non arriveranno gli atti negati dal Ministero, sia per la disparità di trattamento con gli utenti delle altre autostrade, emendamenti alla legge di stabilità; presìdi ai caselli autostradali. E, in ultimo, ma non certo per ordine di importanza: un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di garante del popolo italiano, affinché «tuteli i legittimi interessi degli utenti dell'A24/25 tartassati da tariffe ingiuste». Azioni stabilite in un summit di amministratori nel Comune di Carsoli per fare il punto sul mancato rispetto degli impegni inizialmente assunti dal aottosegretario Dell'Orco con la delegazione composta da Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, Rinaldo Seca, primo cittadino di Castelli, Alfonsino Scamolla, consigliere Provincia dell'Aquila, Beniamino Pandolfi, sindaco di Colle di Tora (Rieti), Luigino Testi e Luciano Romanzi (presidenti IX e X Comunità montana Lazio) poi scomparsi nel successivo vertice di pochi minuti col ministro Toninelli. «Preso atto del mancato rispetto degli impegni inizialmente assunti dal Ministero», afferma Nazzarro, «il 19 settembre protesteremo nel piazzale antistante il ministero dei Trasporti a Roma. La battaglia continuerà fino a quando il Ministero deciderà di dare un concreto riscontro alle richieste degli amministratori che rappresentano migliaia di cittadini costretti a subire un salasso insostenibile e incompatibile con le numerose problematiche che i loro territori, da anni, sono costretti ad affrontare».Per centrare l'obiettivo i promotori della battaglia contro i maxi aumenti dei pedaggi autostradali, molto più alti rispetto al resto delle autostrade nazionali, confidano anche nel Capo dello Stato. «Chiederemo un incontro al Presidente Mattarella», aggiunge Nazzarro, «affinché ci sostenga nel cammino verso pedaggi in linea con il resto del Paese». Intanto il fronte della protesta, che inizialmente ha poggiato le basi nell'area montana dell'Abruzzo, in particolare nei territori dell'Aquilano e del Teramano - oltre alle aree di confine con il Lazio - si sta allargando anche sul versante costiero. «Stiamo ricevendo adesioni da numerosi enti del versante pescarese e chietino», conclude Nazzarro, «tra i quali il Comune e la Provincia di Pescara, segno che la battaglia contro i maxi-aumenti sta mobilitando tutta la Regione». Chiunque governi: da Delrio a Toninelli, dal centrosinistra all'esecutivo Lega-M5S, quindi, l'obiettivo degli amministratori resta sempre di ottenere pedaggi equi per gli abruzzesi.