L'AQUILA La pausa ferragostana non placa il tumulto di una Regione ormai destinata a tornare alle urne dopo le dimissioni del governatore Luciano D'Alfonso. E, come se non bastasse, ieri è arrivato uno strappo destinato inevitabilmente a stravolgere gli equilibri della partita. La Lega, come ha annunciato il suo coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma con un'accelerazione imprevista, correrà da sola.
CONVERGENZE
O almeno, la partenza della corsa sarà questa, magari in attesa di convergenze. Dati a metà strada tra una pruriginosa alleanza nel centrodestra (in particolare con Forza Italia) e una improbabile replica della joint-venture nazionale con i pentastellati (che hanno in rampa di lancio Sara Marcozzi), i salviniani alla fine hanno rotto gli indugi, lanciando una sorta di guanto di sfida: «Chi ci ama ci segua, andiamo a vincere!» ha enfaticamente esclamato Bellachioma, evidentemente su input romano. La prima reazione ufficiale è arrivata proprio da dove la si attendeva, ovvero da Forza Italia. Con il coordinatore, Nazario Pagano, che ha rivolto un appello all'unità: «Non ci muoviamo dalla nostra posizione, non esiste un centrodestra competitivo che non sia unito. Noi pensiamo di proseguire il percorso unendo le liste di centrodestra, intendo Udc, Fratelli d'Italia, liste civiche, e ci auguriamo che la Lega, dopo le vacanze d'agosto, possa riflettere e ripensarci, altrimenti si fa un favore a M5s e centrosinistra». Sulla stessa linea Fratelli d'Italia: «Rappresenterebbe un chiaro favore reso al Movimento Cinque Stelle dice il coordinatore Etel Sigismondi -. Una scelta incomprensibile visto che in Abruzzo ci sono tutte le condizioni per l'elaborazione di un progetto di governo che possa portare il centrodestra alla guida della nostra regione. Le ultime elezioni hanno confermato, ancora una volta, che laddove il centrodestra si è presentato diviso ha quasi sempre perso e ciò dimostra che l'elettorato premia e vuole l'unità della coalizione. Ci auguriamo quindi che i dirigenti abruzzesi della Lega non intendano davvero consegnare l'Abruzzo al Movimento Cinque Stelle. Fratelli d'Italia ribadisce l'impegno a favorire il dialogo».
SPACCATURA
In questa spaccatura tutta ancora da certificare si è infilato il Pd: «Le dichiarazioni di Bellachioma hanno scritto Marco Rapino e Andrea Catena - sono l'ennesima evidenza del tentativo di Opa ostile nei confronti di Forza Italia e del centrodestra. È evidente che al deputato Bellachioma non interessa mettere in campo un progetto per il governo e il cambiamento dell'Abruzzo, ma solo occupare poltrone, come si è visto nella vicenda dell'Agir, e conquistare il dominio all'interno del centrodestra. Ci troviamo di fronte a pratiche politiche che ricordano il peggio della prima Repubblica, altro che terza Repubblica». Un'apertura alla Lega pare arrivare dai civici di Azione Politica: «Della Lega abbiamo condiviso capacità, velocità di azione e schiettezza, così come alcuni percorsi dice Gianluca Zelli -. D'altro canto, gli accordi neanche troppo velati tra Pd e Forza Italia, lasciano intendere quanto siano fluidi i confini delle idee e delle proposte per il territorio. Il nostro impegno, che collochiamo sempre all'interno dell'area di centrodestra, rimane invariato come negli ultimi due anni. Abbiamo lavorato per gli abruzzesi e continueremo a farlo. In quest'ottica, siamo pronti ad aprire un dialogo con le forze che come noi hanno a cuore questa terra».