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Pescara, 24/07/2024
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Data: 11/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Sulmona, la crisi in Comune. «Tradita dagli alleati», Casini abbandona. Sgambetto decisivo di Ramunno in consiglio. Il sindaco si dimette: «Maggioranza incartata su sterili discussioni»

SULMONA Doveva essere il consiglio comunale della svolta, con maggioranza e opposizione insieme per ottenere una sanità più certa e qualificata per la città e il territorio. Potrebbe invece essere l'ultimo consiglio della prima donna sindaco di Sulmona. Annamaria Casini si è dimessa ieri pomeriggio. Lo ha fatto dopo aver abbandonato l'aula consiliare mentre era in corso la discussione sulla riclassificazione dell'ospedale di Sulmona a ospedale di primo livello. Lo ha fatto con una lunga lettera in cui ha puntato il dito sui suoi giovani consiglieri, gli stessi che hanno sposato con lei il progetto civico, quello che doveva portare al cambiamento e con esso la città verso una nuova era politica e sociale. «Non hanno avuto il coraggio né la giusta maturità di affrontare in modo deciso i problemi per portarli a una risoluzione positiva insieme o di rinunciare alla poltrona», afferma la Casini, «mi assumo, come ho sempre fatto, le mie responsabilità e anche per loro conto, con grande dolore e rammarico per tutto quanto avrei voluto continuare a fare per la mia città, ho deciso di concludere il mandato prematuramente». È questo uno dei passaggi più significativi della lettera in cui la sindaca reputa il suo «un atto di grande coraggio in quanto ritengo che non sia rispettoso nei confronti della città restare a lottare inutilmente tra le beghe politiche o presunte tali, che nulla hanno a che fare con il mio modo di intendere la politica e di operare per risolvere i problemi di Sulmona». E poi, ancora: «La coalizione che ha sostenuto questo progetto oggi ha dimostrato di essere di fatto venuta meno, attraverso azioni ed omissioni indebolendo il progetto politico che doveva essere di reale cambiamento, per ideali e azioni. Oggi c'è stata l'ultima e più grave dimostrazione di come si stia giocando sulla pelle delle persone e della città. E a questo gioco io non ci sto. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità rispetto ad un progetto che non è solo del sindaco, ma è di un intero gruppo, una maggioranza incartata su discussioni sterili che poco hanno a che fare con il bene di Sulmona». A far esplodere la definitiva crisi nella maggioranza era stato l'intervento a sorpresa del consigliere Andrea Ramunno (Adesso Sulmona) che, mentre ci si accingeva a votare all'unanimità la delibera per l'ospedale di primo livello, ha chiesto la parola facendo riesplodere la crisi, chiedendo addirittura le dimissioni del sindaco. «Abbiamo chiesto due volte una verifica e questa nostra richiesta è stata disattesa», afferma Ramunno, «prendo atto che in questo momento l'amministrazione comunale non è in grado di rispondere alle sfide che ci si propongono, il sindaco prenda atto anche lei di questa situazione». Dichiarazioni che hanno gelato l'aula, ma soprattutto la sindaca, la quale poco dopo ha abbandonato, anticipando di fatto la decisione maturata nel pomeriggio.«Sono e sarò al fianco di Annamaria Casini. Le sue dimissioni rappresentano un gesto di dignità e di coraggio di una donna che ha combattuto incessantemente per due anni», così il consigliere regionale Andrea Gerosolimo, principale artefice e sostenitore della vittoria elettorale. La sindaca Casini si era già dimessa nel dicembre dello scorso anno per le vicende legate alla realizzazione della centrale e del metanodotto Snam. Ieri non ha potuto ratificare le dimissioni perché gli uffici del protocollo erano chiusi. Lo farà lunedì mattina, quando scatteranno i 20 giorni nel corso dei quali potrà ripensare la sua decisione. L'esperienza amministrativa, salvo altre sorprese, si chiude dopo due anni.

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