Questa volta si affida a una lettera-comunicato e non ad una diretta Facebook come fu a gennaio scorso, ma soprattutto questa volta la decisione non sembra essere reversibile, perché non è un gesto di protesta come fu per la questione Snam, ma la presa d'atto, per usare le parole degli stessi consiglieri di maggioranza usate in aula ieri mattina, di una crisi politica irreversibile che durava ormai da otto mesi e che per troppo tempo ha sottovalutato.
Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini si è così dimessa ieri sera, al termine di una giornata lunga e faticosa, culminata con l'abbandono dell'aula consiliare dopo l'attacco dei suoi stessi consiglieri e mentre uno di questi (Fabio Pingue) parlava. «La coalizione che ha sostenuto questo progetto oggi ha dimostrato di essere di fatto venuta meno, attraverso azioni ed omissioni indebolendo il progetto politico che doveva essere di reale cambiamento, per ideali e azioni- scrive la Casini-. Oggi c'è stata l'ultima e più grave dimostrazione di come si stia giocando sulla pelle delle persone e della città. E a questo gioco io non ci sto. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità rispetto ad un progetto che non è solo del sindaco, ma è di un intero gruppo, una maggioranza incartata su discussioni sterili che poco hanno a che fare con il bene di Sulmona. Mi assumo, come ho sempre fatto, le mie responsabilità e anche per loro conto, con grande dolore e rammarico per tutto quanto avrei voluto continuare a fare per la mia città, ho deciso di concludere il mandato prematuramente».
Per Sulmona si tratta del quinto sindaco consecutivo che conclude il mandato prima del tempo, un record negativo che tiene sospesa la città da oltre quindici anni. Una città che comunque dovrebbe tornare al voto a primavera: sempre che tra venti giorni il sindaco confermi le sue dimissioni per poi proclamare lo scioglimento del Consiglio, un nuovo commissario prefettizio e di nuovo le urne. E forse non è un caso che la tempesta sia scoppiata a ridosso delle elezioni regionali, perché è dalla frantumazione del progetto politico del consigliere regionale Andrea Gerosolimo, di cui la Casini è stata invenzione, che la crisi politica della maggioranza sulmonese parte.
Un esperimento, quello civico, che meglio sarebbe definire politicamente trasversale, che non ha retto ai mutati scenari regionali e nazionali e che, dall'altro, non è stato in grado di vivere di vita autonoma grazie ad un'amministrazione attiva che di fatto ha portato pochi, pochissimi, risultati in due anni.