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Data: 13/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Salvini, strappo in Trentino Ira di Forza Italia: traditori. Dopo l’Abruzzo la crisi del centrodestra si sposta sulle Alpi dove si vota a ottobre

ROMA Il filosofo Lucio Colletti, che è stato anche deputato di Forza Italia, consigliava ai suoi colleghi politici: «D'estate fate come me, abbiocco totale». Lui purtroppo non c'è più, e mai come stavolta il suo suggerimento non viene seguito. Queste sono vacanze strategiche e non catatoniche, sono ferie operative. Specie per il fantuttone Salvini, onnipresente nei luoghi di villeggiatura (oggi viene dato presente a Pinzolo) ma anche instancabile - tra un selfie propagandistico e una mangiata dopo l'altra - nel fare comizi. Pure altri però usano la vacanza a scopi politici. Esempio: sembra uno che ha appena finito di giocare a racchettoni il Guardasigilli grillino, Alfonso Bonafede, che dalla spiaggia di Mazara del Vallo posta le sue foto e poi corre sul palco dei raduni M5S. Luigi Di Maio non sposa la tesi di Colletti ma aderisce a quella di Ennio Flaiano - «Le vacanze più belle sono quelle segrete» - e cerca di non essere pizzicato dai media nei «due o tre giorni» in cui prova a staccare: li passerà con i genitori («Li vedo poco») o con la rifidanzata Silvia Virgulti?. Comunque garantisce: «Il mio pensiero fisso è l'Ilva». Ma avrà anche altri dossier da sbrigare tra un tuffo e l'altro.
ALPI DOLENTI
Come si diceva, Salvini è assai militant nelle sue vacanze. A parte gli impegni da ministro dell'Interno - la conferenza stampa di ferragosto in Calabria, in Sicilia il giorno prima in un'azienda confiscata alla mafia - il leader leghista sta usando l'estate per pianificare con o senza gli azzurri (più senza che con e «chi mi ama mi segua») le campagne elettorali per le prossime regionali e amministrative. In Abruzzo lo strappo s'è già consumato, in Trentino c'è aria di bis. Si vota per la provincia autonoma di Trento, e Maurizio Fugatti, deputato suo fedelissimo, è il nome su cui Salvini non recede. O lui, o lui. E Forza Italia si adegui. Per la provincia di Bolzano, si preannuncia uno scontro ancora più feroce: la Lega vuole fare il patto con la Svp, i sudtirolesi che decidono le sorti di tutto (la Boschi grazie al loro è stata eletta il 4 marzo nel maggioritario). «Non posso credere che la Lega possa preferire la Svp al centro-destra in Alto Adige», attacca Micaela Biancofiore, coordinatrice degli azzurri. Il 21 ottobre si vota. E i vertici di Svp flirtano con Salvini: «Il governo attuale lavora per l'autonomismo e noi siamo sempre stati per l'autonomismo». Si annunciano problemoni insomma tra Carroccio e Cavaliere. In quel centrodestra che, parola di Giorgetti, «ormai è più una categoria dello spirito che della politica». Gli azzurri sono infuriati. La Carfagna, la Gelmini e tutti gli altri - mentre anche Fratelli d'Italia è in fibrillazione - in coro: «Mai subalterni».
Anche Tajani, proprio per rafforzare il suo partito e la sua posizione di leader, non sta affatto praticando l'abbiocco. E dice: «L'esecutivo giallo-verde non dura. Salvini mollerà Di Maio». E se invece Salvimaio, come molti temono in casa forzista, saranno un corpo e un'anima oltre che nel governo nazionale anche nelle realtà locali? Ma eccoci a Berlusconi. In Sardegna super-lavora su due fronti. Il primo è quello del non essere divorato da Matteo. Il secondo è di tipo aziendale ed è sintetizzato nella visita che gli ha fatto - insieme a Flavio Briatore - Martin Bouygues: numero uno del primo canale televisivo francese, TF1, e si potrebbe profilare un'alleanza tra lui e Mediaset, in chiave anti-Vivendi.
Sul fronte opposto, nel Pd, le vacanze strategico-operative sono più o meno legate al congresso (che non si sa quando sarà). Nicola Zingaretti, già in pista, è richiestissimo nelle feste dell'Unità. Ma la Boschi (ufficialmente non candidata) alterna i bagni a mare ai bagni di folla, molto relativa, in quel che resta delle feste del partito. Insomma tutti in ferie, ma in realtà nessuno in ferie.

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