ROMA Terremoto di magnitudine 4.7 sulla scala Richter, nella tarda serata di ieri, in Molise. La forte scossa si è verificata alle 23.48 nella provincia di Campobasso a una profondità di 19,3 chilometri. Epicentro la piccola località arbëreshë (italo-albanese) di Montecilfone, poco più di mille abitanti, 6 chilometri a sud dal capoluogo. Il sisma è stato distintamente avvertito anche su tutto il litorale Adriatico, da quello foggiano fino a Pescara, nonché a Taranto e in alcune zone in provincia di Avellino dove la mente è subito andata al sisma dell'Irpinia dell'80. Tre minuti dopo la mezzanotte si è registrata una seconda scossa, di assestamento, di magnitudo 2.3 con epicentro a cinque chilometri a Sud Est di Palata nel Basso Molise. Nel momento di andare in stampa non risultavano danni né a persone, né a cose nella zona colpita, anche se le verifiche dei Vigili del fuoco, dei tecnici dei Comuni e della Protezione civile sono proseguite per tutta la notte soprattutto per controllare le zone più isolate e dove vivono anziani soli. I vetri delle case sono andati in frantumi, pare si sia verificata una frana. «La scossa è stata molto più intensa di quella dello scorso 25 aprile», così il sindaco di Acquaviva Collecroce Francesco Trolio, sceso in strada per una prima ricognizione delle abitazioni. «Le prime case visitate - ha detto - apparentemente non hanno riportato lesioni, a una prima visione. Domani (oggi, ndr) effettueremo sopralluoghi più approfonditi». «Non si segnalano danni ma stiamo comunque controllando la diga del Liscione», ha aggiunto il presidente della Regione Molise Donato Toma.
LE TESTIMONIANZE
Tanta la paura. «La scossa è stata fortissima sussultoria ed è durata una decina di secondi», ha raccontato Italo Sabato, di Palata. I centralini degli operatori del soccorso hanno ricevuto numerose segnalazioni. Le persone sono scese in strada. C'è chi ha preferito non rientrare e dormire nelle auto o all'esterno. Alle App di rilevazione dei movimenti tellurici in presa diretta sono arrivate oltre 1180 indicazioni nel raggio di ben 185 chilometri. «Il terremoto è stato fortissimo sono terrorizzato», twittava un giovane molisano. La luce è andata via e gli allarmi hanno suonato anche nella provincia di Napoli come testimonia Sabrina, di Melito. Era l'ottobre del 2002 quando si sviluppò in Molise il forte sisma 5.7 che fece crollare la scuola elementare di San Giugliano di Puglia uccidendo 27 bambini, tutti nati nel 96, e la loro insegnante. Un dramma che sconvolse l'Italia. In molti avevano appena finito di restaurare le case dopo quel sisma. E ieri di nuovo l'incubo. «È la quarta scossa che sentiamo dal terremoto 2002, ma forte così non c'era mai stata - ha detto all'Ansa il sindaco di Palata, Michele Berchicci - Non avevo mai visto a Palata gente scappare di casa e piangere dal terrore, mai. Per fortuna è durata poco e mi sembra che non ci sono danni, ma la gente, molta gente, questa notte dormirà in auto». Il primo cittadino si è messo subito in contatto con la Prefettura e la Protezione Civile. In Molise ieri notte si trovava anche Carla Casciari, consigliere regionale del Pd in Umbria, in vacanza con la famiglia sulla costa tra Vasto e Termoli. «Ho provato le stesse sensazioni per il sisma in Val Nerina. Non ne possiamo più di terremoti».