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Data: 17/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Atlantia nel mirino del governo. Scontro aperto dopo la minaccia di revoca della concessione, mentre Lega frena e M5S tira dritto. Autostrade: ai soci 4,8 miliardi. In cinque anni i dividendi sono stati il doppio delle spese per la manutenzione

ROMA È scontro totale tra il governo e Autostrade dopo la minaccia dell'esecutivo di stracciare la concessione in capo alla controllata dalla famiglia Benetton. Ma nella maggioranza le posizioni per tutta la giornata sembrano divergere: La Lega ammorbidisce la minaccia della revoca, il M5s invece tira dritto senza fare sconti e Di Maio avverte che chi è contro la revoca dovrà passare sul suo cadavere.Fino a che, in serata Salvini chiarisce che la maggioranza la pensa tutta allo stesso medo.La tensione è alle stelle: la società rivendica il suo operato e ricorda che anche in caso di revoca le spetterebbe comunque «il riconoscimento del valore residuo della concessione». E quello che sembrava un braccio di ferro si trasforma così in una sfida all'ultimo sangue. Prima da parte dei viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini contro Autostrade, poi tra i due stessi leader politici. Dopo la frenata di Salvini (che dice di puntare subito a ottenere risorse per l'emergenza da parte di Atlantia, rinviando a un secondo momento l'eventuale revoca della concessione) il capo politico del M5s avverte: «La sentenza già c'è stata, sono i 40 morti e il crollo del ponte. La posizione del Governo è che chi non vuole revocare le concessioni ad Autostrade deve passare sul mio cadavere. C'è un volontà politica chiara». Parole che vengono lette come una risposta alla prudenza della Lega . Ma Salvini getta subito acqua sul fuoco: «Sulla revoca della concessione la sintonia nel governo è totale», dice. La giornata è tutta puntata a stigmatizzare il comportamento di Autostrade di fronte alla tragedia di Genova. «Facce di bronzo, parlano di affari con i morti ancora da riconoscere» attacca Matteo Salvini. «Sono vergognosi, pensano ancora ai profitti e alla Borsa» si indigna anche il vicepremier Luigi Di Maio che accusa anche il Pd per aver, sostiene, prolungato «di notte» la concessione ad Autostrade: «A me la campagna non l'ha pagata Benetton e sono libero di rescindere i contratti» attacca. E così mentre ancora si contano le vittime del tragico crollo, infuria la bagarre politica. Matteo Renzi replica: «Chi dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton è tecnicamente un bugiardo. Se lo dice per motivi politici, uno sciacallo»

Autostrade: ai soci 4,8 miliardi. In cinque anni i dividendi sono stati il doppio delle spese per la manutenzione

MILANOAssegni per 4,8 miliardi di euro staccati agli azionisti a fronte di 2,1 miliardi di euro di costi sostenuti per la manutenzione di una rete autostradale in gestione lunga 3.020 chilometri. Mentre su Autostrade per l'Italia (Aspi) infuria la bufera politica, con il gestore accusato dal governo di essere responsabile del crollo del Ponte Morandi, i bilanci del gruppo dell'ultimo quinquennio confermano la fama di «gallina dalle uova d'oro» della concessionaria, capace di sfornare utili cumulati, a livello civilistico, per 4,05 miliardi di euro e pagare dividendi addirittura superiori, andando anche ad attingere alle riserve.Il bilancio del gruppo controllato da Atlantia (che nel 2017 ha ceduto il 12% di Aspi ad alcuni fondi esteri per 1,7 miliardi di euro) dà conto degli interventi «per manutenzione, sicurezza e viabilità della rete in concessione» sostenuti ogni anno. Si tratta di una voce diversa dal miliardo di investimenti annui che la famiglia Benetton e Autostrade rivendicano di aver fatto nell'ultimo decennio ma che offre un'idea precisa di quanto speso dal gestore per mantenere la rete in condizioni di sicurezza. Ebbene tra il 2013 e il 2017 le spese sostenute sono state di poco superiori ai 400 milioni di euro annui, con un picco di 444 milioni lo scorso anno (pari a 147 mila euro per chilometro) e un minimo di 401 milioni nel 2014. La relazione del Ministero dei Trasporti sull'attività di vigilanza sulle autostrade riconosce ad Aspi di aver eseguito il 102% delle spese di manutenzione previste nei piani finanziari nel periodo 2008-2016, con investimenti complessivi nei 9 anni per 2,47 miliardi (dato che non include le spese in sicurezza e viabilità). A fronte di questi stanziamenti il gruppo guidato dell'a.d Giovanni Castellucci ha distribuito al socio Atlantia, controllato dalla famiglia Benetton attraverso una catena di controllo che si ferma a Treviso, in Italia, un ammontare più che doppio di dividendi. Negli ultimi due anni tutto l'utile civilistico, pari a quasi 1,6 miliardi di euro (958 milioni nel 2017 e 619 nel 2016), è affluito ai piani alti. Come se non bastasse l'assemblea di Autostrade ha autorizzato all'inizio del 2017 la distribuzione di 1,1 miliardi di riserve, portando il saldo del biennio a 2,7 miliardi e quello del quinquennio a 4,8 miliardi.

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