SULMONA I timori sulla stabilità dei ponti dopo i fatti di Genova, non potevano non travolgere anche Sulmona, se non altro per quella firma illustre di Riccardo Morandi che lega l'opera ligure con quella del capoluogo peligno. Il ponte Capograssi, costruito anch'esso negli anni Sessanta, strategica arteria di collegamento tra la città vecchia e quella nuova, è d'altronde sotto osservazione già da qualche anno e due anni fa venne temporaneamente chiuso per alcune verifiche sui giunti a seguito del terremoto. Questa volta, però, è diverso: «La verifica che dobbiamo fare- spiega il vice sindaco Nicola Angelucci, che ieri ha convocato una riunione d'urgenza con i tecnici in Comune- è di tipo strutturale, sulla tenuta del cemento e sulla staticità dell'opera. Verifiche che non sono state soddisfatte dal controllo fatto due anni fa e che ha riguardato solo la resistenza sismica».
Cautela e prevenzione le parole d'ordine: così da ieri il Comune ha emesso un'ordinanza con la quale si vieta di parcheggiare sul ponte progettato dall'ingegner Morandi: «Almeno fino a quando non avremo i risultati della verifica- continua Angelucci- che nel giro di pochi giorni affideremo ad uno studio specializzato, abbiamo ritenuto opportuno alleggerire il più possibile la struttura». Gli esperti, tuttavia, invitano a non creare allarmismo: «Il ponte Capograssi è per metodologia costruttiva, appoggiato e non sospeso, e per traffico veicolare- spiega l'ingegner Carlo Speranza- molto diverso da quello di Genova, con il quale un paragone è fuori luogo».
Ma il cemento armato quello è, in fondo, e basta osservare lo stato dei piloni sui quali appoggia e parte delle stesse campate, per suscitare almeno qualche dubbio: i tondini in ferro sono scoperti e arrugginiti in più punti e il rivestimento di cemento, almeno quello più esterno, si è sgretolato in diverse parti. Per ponte Capograssi una precauzione simile, cioè il divieto di parcheggiarci su, venne presa anche all'indomani del terremoto dell'Aquila. L'ordinanza venne poi annullata anche e soprattutto per le proteste dei cittadini. Due anni fa la chiusura quindi per qualche giorno, in quanto due giunti tecnici, a seguito del sisma di Amatrice, si erano disallineati suscitando preoccupazione.