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Pescara, 24/11/2024
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Data: 17/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Sisma, nuova scossa. Paura in Abruzzo. L'epicentro è ancora in Molise, danni a Palata e Guglionesi: tutti in strada. Decine di repliche nella notte. Stop ai treni tra Ortona, Termoli e Foggia

PESCARA Ha una dinamica che fa pensare al terremoto del 2002, che fece crollare la scuola di San Giuliano di Puglia, quello che delle 20.19 di ieri che ha rigettato il Molise e l'Abruzzo nel panico. La scossa di magnitudo 5.1 della scala Richter, è stata avvertita distintamente nel Vastese, e anche in Abruzzo molte persone sono scese in strada. L'Ingv ha localizzato l'epicentro a quattro chilometri da Montecilfone, in provincia di Campobasso, e a 9 chilometri di profondità. Stesso copione del 13 agosto, quando alle 23.48 una scossa di magnitudo 4.6, con epicentro sempre a Montecilfone, aveva gettato nel panico la popolazione.
LE REPLICHE. Alla scossa principale sono seguite decine di repliche nella notte. Fino alle 23.30 di ieri, la replica più forte è stata quella delle 22.22, inizialmente valutata a 4.5 gradi della Richter, e successivamente riclassificata a 4.4. «I molisani devono recuperare la tranquillità il prima possibile», ha detto il presidente della Regione, Donato Toma, «perché nonostante lo spavento legittimo e la paura per ora non si registrano che lievi danni e crepe e nessun ferito. La Protezione civile regionale sta coordinando tutto, è all'opera su tutto il territorio e pronta ad intervenire e a dare ogni conforto».
I COLLEGAMENTI. Stop ai treni tra Ortona, Termoli e Foggia. Il tratto chiuso sulla linea Ortona-Foggia è quello compreso tra San Vito Chietino e Montenero di Bisaccia. Nella notte è stato controllato dalla polizia ferroviaria con l'intenzione di riaprilo prima dell'alba, al termine delle verifiche. Controlli anche sulla A14, dove ha Polizia stradale del distaccamento di Vasto Sud ha effettuato una serie di verifiche sui ponti sui fiumi Trigno e Biferno.
MASSIMA ALLERTA. Secondo il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, si tratta «sicuramente di una faglia diversa» rispetto a quella che provocò il terremoto di San Giuliano di Puglia. Secondo le prime stime, a "muoversi", è stata un'area di circa 10 chilometri quadrati. La zona colpita ieri si trova circa 20 chilometri a Nord rispetto a San Giuliano di Puglia. La dinamica è simile, ha spiegato Doglioni, perché «si tratta di un fascio di faglie orientato in direzione Est-Ovest con un movimento di tipo trascorrente», nel quale la crosta terrestre si muove in modo orizzontale. «La situazione è di massima allerta. L'evento di stasera (ieri, per chi legge, ndr) è la prosecuzione della sequenza di giorno 14», ha aggiunto Doglioni. «La storia sismica di quella zona ci ricorda che quella è una area estremamente sismica».
I DANNI. Piccoli crolli si sono verificati ad Acquaviva e Guglionesi, dove sono caduti calcinacci in chiesa. Se ad aprile e tre giorni fa non c'erano stati danni, stavolta la magnitudo qualche segno l'ha lasciato: case disabitate crollate, crepe, lampioni a terra. Lesioni alle case si sono registrati nel Comune di Palata, dove secondo una prima ricognizione ci sono crepe nei muri e danni interni alle abitazioni. In località Coppera è crollato un muro interno di una masseria abitata: al momento della scossa delle 20.19, la famiglia composta da una donna ultraottantenne e due figli, di cui uno disabile, era in casa per la cena. «Non ci sono morti e feriti, ho allestito nell'appartamento di Termoli dove attualmente mi trovo», ha detto Toma, «una sorta di base operativa, sono in costante contatto con i tecnici della Protezione civile, Regione, Prefettura, Vigili del fuoco, con i sindaci dei comuni interessati dal sisma».

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