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Pescara, 24/07/2024
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Data: 17/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Torna l'incubo terremoto avvertito in tutta la regione

L'AQUILA Un sussulto lungo, quasi interminabile. L'Abruzzo è tornato a sperimentare la grande paura del terremoto. La scossa che ieri ha colpito il Molise alle 20.19, magnitudo 5.2, ha fatto sussultare la regione. Dalle zone di confine, il basso Chietino, il Vastese, a tutta la costa, fino addirittura al Teramano. Hanno ondeggiato i palazzi a Pescara, meno quelli dell'Aquila e delle zone colpite dal terremoto del 2016. La gente si è riversata in strada, centralini presi d'assalto dalle telefonate di chi chiedeva informazioni. A una prima valutazione non si sono registrati danni particolari. Men che meno alle persone. Resta alta la preoccupazione. La scossa ha fatto seguito a quella dell'altro giorno di magnitudo 4.7, localizzandosi poco più a nord, secondo gli esperti lungo la stessa faglia che ha originato il sisma di San Giuliano nel 2002. Difficile capire la possibile evoluzione. Il geologo aquilano, Antonio Moretti, ha espresso preoccupazione: «Si colloca in una specie di buco sismico tra la zona del Gargano e le strutture della dorsale appenninica. Quella specie di naso che dall'Appennino si protende verso est fino al Gargano è una struttura trascorrente (cioè a scorrimento trasversale) che in passato ha dato luogo a notevoli scosse, tra cui il terremoto-maremoto del 1627 a Lesina che causò migliaia di vittime».

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