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Data: 18/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Il mio ponte è pericoloso». Psicosi in Italia E Mastella interviene nella sua Benevento

ROMA Da Nord a Sud l'Italia è colma di viadotti pericolanti, di ponti sorretti da pilastri instabili e di strade danneggiate da anni di incuria. O almeno è quanto sta emergendo sull'onda emotiva della tragedia genovese. Il crollo del Ponte Morandi infatti, ha generato una vera e propria psicosi che dai social - dove in molti hanno postato foto e inviti a intervenire indirizzati alle autorità - è passata negli uffici di comuni e regioni. Come se non bastasse, soprattutto per quanto riguarda il centro Italia, a peggiorare la situazione ci hanno pensato le numerose scosse di terremoto che in questi giorni hanno interessato il Molise. È il caso di Benevento, dove il sindaco Clemente Mastella ieri ha firmato l'ordinanza di chiusura del ponte San Nicola, struttura progettata proprio da Riccardo Morandi e aperta nel 1955. La decisione dell'ex Guardasigilli è arrivata dopo la relazione dell'ufficio tecnico che ha ritenuto di dover interdire il traffico sul viadotto a tutti i veicoli. «Sono consapevole che tale provvedimento creerà disagi ai cittadini - ha scritto Mastella in un lungo post su Facebook - ma è anche vero che è meglio avere disagi che disgrazie». Per gli stessi motivi, dopo il terremoto del 15 agosto in Molise, sono stati chiusi in via precauzionale il ponte sul fiume Sangro in provincia di Chieti e il viadotto sull'invaso artificiale della diga del Liscione in provincia di Campobasso. Ma sono tanti i viadotti che, abbandonati a loro stessi per la scarsa manutenzione periodica, ora si trovano in condizioni non ottimali. Non solo lungo le grandi arterie autostradali, ma anche e soprattutto strade di provincia finite nel tritacarne della spending review. Troppi pochi fondi per chilometri di asfalto e ponti, sorti anni fa, quando le condizioni del traffico stradale erano completamente diverse. E proprio la mancanza di denaro sufficiente ad esempio, non ha permesso di mettere in sicurezza il ponte Giovanni XXIII di Sabaudia. Così nei giorni scorsi Giada Gervasi, sindaco del comune pontino, ha scritto al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli e a quello dell'interno Matteo Salvini per richiedere i 3 milioni di euro necessari.
IL LAZIO
Il viadotto che attraversa il lago di Pola per collegare Sabaudia con la Strada di Lungomare, necessita di «un intervento di risanamento finalizzato a preservarne lo stato dagli agenti chimici e fisici propri del contesto circostante», come recita l'ultima relazione tecnica di novembre 2017. È anche il caso di Chiavari dove, proprio a pochi chilometri da Genova, la Polizia Locale ha ordinato il divieto di circolazione per i veicoli di massa superiore a 45 tonnellate sui ponti che permettono di attraversare il torrente Rupinaro. E ancora: il viadotto San Marco tra lo svincolo dell'autostrada A3 che porta da Napoli a Salerno e la penisola Sorrentina, da anni necessita di alcuni lavori. Interventi che erano già programmati per il mese di settembre dello scorso anno e che sono stati più volte rimandati, fino ad attendere il termine anche di questa stagione turistica. Insomma dopo Genova, lungo tutta la Penisola, il numero di sopralluoghi e richieste di interventi va aumentando di ora in ora. Piloni crepati e cemento corroso fanno giustamente paura agli italiani che non riescono a sentirsi al sicuro. Nella maggior parte dei casi però, basterebbe davvero poco.

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