SULMONA Ferri arrugginiti che spuntano dai pilastri. Cemento sgretolato in alcuni punti. E giunti non proprio in ordine. Si presenta così, dopo oltre mezzo secolo di vita, il ponte Capograssi di Sulmona realizzato dall'ingegnere Riccardo Morandi e già al centro di polemiche dopo il terremoto di Amatrice. Il Centro ha compiuto un viaggio sopra e sotto la struttura dopo i tragici fatti di Genova e in attesa dei controlli disposti dal Comune. Eppure sul ponte, nonostante l'ordinanza urgente voluta dalla giunta Casini, le auto continuano a parcheggiare. Motivo? L'ordinanza c'è ma fino a ieri sera il Comune non aveva ancora provveduto ad apporre un segnale di divieto per indicare ai cittadini l'esistenza del provvedimento. Infatti, il Comune dopo aver inviato la delibera al prefetto dell'Aquila, per il nulla osta necessario a dare esecutività all'ordinanza stessa, ha atteso la risposta arrivata ieri mattina. Ma gli uffici preposti di palazzo San Francesco fino a ieri sera non avevano ancora affisso sul posto, così come prevede la legge, l'ordinanza con il risultato che i cittadini e i turisti - molti all'oscuro di tutto - hanno continuato tranquillamente a parcheggiare sul lato del ponte con le strisce blu. Rischiando, in questo modo, e senza colpa alcuna, di essere multati per infrazione al divieto di sosta. Ma, peggio ancora, senza alcuna possibilità di avere un risarcimento nel caso di un incidente o di un evento calamitoso. Una situazione paradossale che ha provocato reazioni di protesta e diverse lamentale andate in scena sui social. I sulmonesi, se da una parte hanno accolto con favore la decisione, volta a garantire la sicurezza dei cittadini, assunta dall'amministrazione, dall'altra hanno criticato quello che da più parti è stato bollato come «l'ennesimo caso di inefficienza» dimostrata dagli uffici comunali per il ritardo nell'apposizione dei divieti e della relativa segnaletica. «L'ordinanza al momento non può avere scadenza perché legata ai tempi di verifica della condizione strutturale di ponte Capograssi», ha precisato il vicesindaco Nicola Angelucci, «nei prossimi giorni indicheremo i tecnici che dovranno occuparsi di questi controlli indispensabili, affinché tutti i cittadini possano continuare d utilizzare l'importante struttura che collega il centro storico alla città nuova in modo del tutto tranquillo e senza correre alcun rischio». Due anni fa, dopo il terremoto del 2016, il preoccupante movimento dei giunti del ponte aveva indotto l'amministrazione a chiuderlo al transito e alla sosta dei veicoli per un periodo di tre mesi. Gli accertamenti furono rassicuranti, ma non definitivi. Ora, dopo la tragedia di Genova, l'emergenza è tornata d'attualità e i cittadini chiedono controlli meticolosi e puntuali.
Santilli: strutture diverse quelle di Genova e Sulmona. Il parere dell'esperto
SULMONA La manutenzione dovrebbe essere una prassi per strutture di questo tipo, ma i due ponti progettati da Riccardo Morandi negli anni '60, quello crollato a Genova e il Capograssi di Sulmona, sono due strutture completamente diverse. È quanto afferma Mirco Santilli dello studio associato Agape di Sulmona, in riferimento alle verifiche strutturali annunciate sul ponte sulmonese, su cui è scattato il divieto di sosta.«La manutenzione dovrebbe essere ordinaria su strutture di questo tipo», spiega il professionista, «vanno verificati i giunti, l'armatura in acciaio e soprattutto la tenuta del calcestruzzo. Cinquanta anni fa non si sapeva molto su questo materiale, soprattutto sulla sua durata».Esiste una scadenza per i ponti in cemento armato? «Non si può parlare proprio di date di scadenza, ogni struttura è a sé perché cambiano le variabili in gioco, prima fra tutte le condizioni atmosferiche, che sono molto particolari in una città di mare, dove la salsedine corrode molto prima il calcestruzzo e di conseguenza il ferro che è nascosto al suo interno. Per questo, oggi si usano una serie di accorgimenti che prima non si conoscevano e che nemmeno le leggi imponevano, come l'uso di maggiori quantitativi di cemento in zone di mare o dove comunque gli agenti atmosferici sono più aggressivi».I due ponti di Genova e Sulmona possono essere considerati "gemelli"? «Non direi, quello di Genova è di tipo sospeso e molto più lungo del nostro e poi si trovano in due zone completamente diverse anche dal punto di vista orografico e climatico». Intanto, nei prossimi giorni, così come annunciato dal Comune, verranno avviate le verifiche sulla struttura. Verifiche che saranno affidate a professionisti esterni.