MONTESILVANO Rifiuta di pagare il biglietto, non vuol declinare le proprie generalità ai controllori a bordo del bus urbano 2 barrato e mantiene atteggiamenti aggressivi anche di fronte ad un pattuglia della polizia locale. E' successo l'altra sera, nella zona dei grandi alberghi di Montesilvano, intorno alle 20, quando un senegalese di 38 anni ha inscenato una chiassosa protesta sul bus urbano della Tua, spaventando gli altri passeggeri. A quel punto il tenente dei vigili urbani Nino Carletti ha chiesto ai carabinieri la foto segnaletica dell'uomo, che è stato arrestato e portato nelle carceri di San Donato. Una volta portato via, i passeggeri del bus hanno tirato un sospiro di sollievo; alcuni anziani erano molto spaventati perché l'uomo si era mostrato aggressivo anche con i vigili che non erano riusciti a calmarlo. L'altro ieri si è svolto il processo per direttissima ed il magistrato l'ha condannato a 6 mesi di reclusione, firmando il nulla osta per il rimpatrio. L'uomo nel frattempo ha chiesto il riconoscimento di rifugiato. Alla fine è stato rimesso in libertà, nonostante abbia precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e furto. Ha dichiarato di essere un ambulante, ma non possiede nessun tesserino che giustifichi quell'attività. Insomma una storia fotocopia molto comune a Montesilvano, dove soggetti extracomunitari si accampano abusivamente sotto la pineta di Santa Filomena, lungo corso Strasburgo o addirittura in prossimità della foce del fiume Saline. Solo poche decine di loro hanno accettato di sistemarsi nei locali dell'azienda di lampadari ex Artigianluce a Mazzocco, dove è stato aperto anche un negozio solidale con possibilità di acquisto a costo zero di generi di prima necessità. Quanto alla polizia locale è vero che si adopera in mille modi per combattere il fenomeno, ma una certa normativa annulla il loro operato.