L’AQUILA – “Un capoluogo di regione non può non avere un terminal bus come si deve all’ingresso della città. Questa situazione è scandalosa e nessuno, da anni, fa promesse che non mantiene mai”.
È questo, in sintesi, il pensiero di tanti pendolari e turisti che affollano la fermata degli autobus sulla statale 80, all’Aquila, nella zona ovest, per tutti la fermata “Amiternum”.
O meglio, una piccola pensilina spesso piena di immondizia e che ha pure ospitato qualche poveretto senza fissa dimora, che dovrebbe servire, in mezzo a un traffico che in certi momenti è terribile, a far salire e scendere i già citati pendolari e turisti nel capoluogo d’Abruzzo.
Tra idee e proposte di ampliamento vecchie e nuove, però, a pochi passi dalla fine dell’estate 2018, non si è mossa una foglia.
E a poco è servito intervenire di fronte alla Caserma “Pasquali” per gestire un pochino meglio salite e fermate sui bus.
“Qui serve un intervento strutturale, altrimenti è meglio spostare questo terminal dove c’è più spazio – commentano alcuni pendolari sotto gli occhi increduli di tre turisti francesi – è assurdo, nel 2018, dover salire e scendere su e da un autobus in mezzo ad automobili, moto, camion e altri mezzi. Una situazione di questo tipo non è assolutamente degna di un capoluogo di regione. Quando è freddo, o quando piove e nevica, molti di noi, finito il già poco spazio sotto la tettoia, si rifugiano nel bar accanto. Ci chiediamo perché non si riesce a risolvere un problema che all’Aquila è presente ormai da anni”.
“Servono più stalli, più tettoie, in uno spazio più grande per evitare quella che è una vera oscenità – va giù duro un pendolare di lungo corso – ma mi rendo conto che se l’altro terminal, quello di Collemaggio, versa in condizioni pessime nonostante lo spazio a disposizione, qui resteremo a ‘goderci’ la tettoia e il caos per chissà quanti altri anni”.