LANCIANO Saranno rimossi i manicotti alla base dei piloni di sostegno del ponte nuovo sul Sangro, chiuso al traffico per due mesi per consentire analisi più approfondite sulla sua stabilità. Proprio le protezioni dei piloni del viadotto sono finite al centro di una bufera mediatica e degli ultimi allarmismi, dilaganti soprattutto sui social network, perché considerate insicure e pericolanti. I manicotti, costruiti negli anni '80, mostrano un evidente disallineamento e crepe nel cemento, ma sono solo una protezione esterna delle "pile" che reggono l'intera struttura e non hanno alcuna funzione statica sul ponte. Si tratta di cilindri in cemento dell'altezza di circa due metri, che sono stati inseriti su quei pilastri che hanno subito lo scalzamento del fiume, ovvero l'abbassamento del livello dell'acqua. La loro funzione riguarda solo la protezione delle pile immerse nell'acqua (quattro coppie di pile e dunque otto manicotti in tutto) e il loro disallineamento non ha variato in alcun modo l'asse dei piloni che sono rimasti concentrici e perfettamente stabili. La deformazione delle protezioni, che ha scatenato però una pletora di reazioni e di allarmi, il più delle volte superficiali e ingiustificati, potrebbe essere stata causata semplicemente da una piena durante i lavori di realizzazione, quando il cemento era ancora fresco. La Provincia di Chieti, titolare dell'infrastruttura, aveva già predisposto dei controlli più approfonditi sul ponte, da affidare ad una società specializzata (l'ultima indagine risale al 2014), e alcune opere di protezione, ma le scosse di terremoto del 16 agosto scorso hanno spinto l'ente ad anticipare gli interventi. Il ponte nuovo, ribadiscono per l'ennesima volta i tecnici provinciali, è tuttavia sicuro. È vetusto, dal momento che è stato costruito negli anni '60, ma svolge bene la sua funzione perché è stato costruito con buoni margini di sicurezza. L'ultima ispezione della società Labortec rilevava la necessità di un «miglioramento sismico». Un intervento che potrà essere predisposto solo una volta che saranno aggiornati i dati sulla stabilità e sull'efficienza del ponte con le analisi più particolareggiate di questi giorni. Ciò che si farà nelle prossime settimane è verificare ogni angolo e aspetto dell'importante arteria di collegamento tra Lanciano e la Val di Sangro. Verranno poi predisposte anche le opere cosiddette di protezione, ovvero i guardrail di cui attualmente il ponte è sprovvisto. Per quanto riguarda il miglioramento sismico ci saranno interventi che andranno ad unire le due pile in un unico blocco di cemento, un'operazione che consentirà al ponte di subire un miglioramento del 40%. Ecco perché i manicotti andranno comunque eliminati.