CHIETI Sala strapiena al bar Vittoria per l'ingresso nella Lega dell'assessore comunale Alessandro Bevilacqua. A dargli il benvenuto sono arrivati il parlamentare e responsabile regionale della Lega Giuseppe Bellachioma, il vice coordinatore regionale Federico Di Palma e il coordinatore provinciale Nicola Campitelli. Bevilacqua, 45 anni, da giovanissimo in politica, sempre con Forza Italia fino a ieri, non ha lesinato critiche al partito di Berlusconi che ha deciso di lasciare «dopo 19 anni di militanza appassionata». La Lega lo accoglie a braccia aperte e inizia a strutturarsi in città anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, dalle regionali alle comunali. In entrambi i casi, ha detto Bellachioma, «la Lega vuole contare: siamo la forza propulsiva del centrodestra. Non intendiamo fare da vagone, ma da locomotiva dello schieramento». Vale a dire che «ci presenteremo alle comunali con un nostro candidato sindaco». ADDIO AL VELENO. «Non rinnego nulla del mio passato in Forza Italia. Sono orgoglioso di ciò che ho fatto, ma sono stato costretto a prendere questa decisione perché il partito si è comportato come una moglie che ti tradisce costantemente. Tu chiudi gli occhi per salvaguardare la famiglia, fino a quando non ce la fai più perché l'atteso momento del confronto non arriva mai», ha detto Bevilacqua. Troppe aspettative tradite, dunque, per l'ex forzista della prima ora che si è presentato in conferenza stampa con una spalla lussata e il braccio fasciato sotto la maglietta. Dolorante, ci ha scherzato su: «Non so se a ridurmi così siano stati i compagni di centrosinistra o gli ex di Forza Italia». E dalla battuta si è capita l'intenzione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa riguardo ai 19 anni di militanza forzista nel corso dei quali ha ingoiato più di un rospo. A 27 anni coordinatore cittadino del partito, che allora mieteva consensi arrivando a percentuali del 37%, a 30 anni consigliere comunale e poi per due volte assessore comunale, ora Bevilacqua porterà la Lega nella giunta di Umberto Di Primio che, invece, da un anno è approdato in Forza Italia dall'Ncd. L'assessore ha puntato il dito contro i vertici regionali e provinciali del partito, chiamando dunque in causa Nazario Pagano e Daniele D'Amario. «Non hanno convocato una riunione da anni», si è lasciato sfuggire a margine della conferenza stampa, «neanche dopo la debacle elettorale alle politiche. Il partito è andato avanti senza una squadra, attaccato solo ai personalismi». CHI C'ERA E CHI NO. Ad ascoltarlo erano in tanti. C'erano, tra gli altri, l'ex candidato sindaco del partito Antonello D'Aloisio, l'ex assessore comunale del Pdl Dario Marrocco, il coordinatore cittadino della Lega Palmerino Mammarella e il coordinatore regionale del settore istruzione e formazione Andrea Leonzio. Non c'erano, invece, il consigliere comunale Diego Costantini, assente per motivi di famiglia, e altri esponenti di consiglio comunale e giunta di cui si vocifera una vicinanza al Carroccio. In particolare, Mammarella ha frenato sulle voci girate negli ambienti politici su contatti con l'assessore Carla Di Biase. «A breve ci saranno altre novità», ha però annunciato Bellachioma, riferendosi ad altri possibili ingressi, «le porte della Lega sono aperte, ma non a tutti. Solo a chi capisce il nostro partito e ne rispetta le regole. Non ci piacciono i fenomeni. Stiamo attenti a chi ci chiede di entrare e ne valutiamo il percorso politico: non amiamo i salti della quaglia».