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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Allarme dopo Genova, spunta un progetto del ministero per rifare i viadotti di A24 e A25 «Tre miliardi per le autostrade abruzzesi» Autostrade dei parchi piano sicurezza da oltre tre miliardi. Il progetto prevede il rifacimento del tracciato eliminando alcuni ponti. Finanziato per ora solo il restyling ma i 250 milioni sono ancora bloccati

L'AQUILA Il paradosso è evidente: da un lato lo Stato sollecita una messa in sicurezza urgente per il rischio terremoto -, dall'altro fatica a stanziare le somme necessarie e si accumulano ritardi. Una dimostrazione plastica e drammatica è arrivata dalla catastrofe genovese. In Abruzzo la situazione è in chiaroscuro. Perché se è vero che la prima parte dei lavori sulle due principali autostrade, A24 e A25, si è conclusa, la seconda non è neanche cominciata, in attesa degli stanziamenti necessari, e soprattutto si attende la definitiva approvazione del maxi piano che riguarda l'intero tracciato, non solo ponti e viadotti. Si chiama Pef (Piano economico e finanziario), lo ha proposto il Ministero infrastrutture e trasporti e deve essere ora vagliato dal Cipe. Il precedente è ormai scaduto da quattro anni.
In questo contesto, il concessionario delle autostrade (fino al 2030), Strada dei Parchi, ha accolto di buon di grado l'invito del sottosegretario abruzzese Gianluca Vacca a un confronto rapido. Quantomai necessario perché solo a partire dal Pef potranno essere affrontate questioni nodali come, appunto, investimenti e tariffe. Cosa è stato fatto finora? La prima parte del Piano di messa in sicurezza urgente ha comportato l'installazione di apparati in acciaio (delle vere e proprie culle) che serviranno per evitare lo scalinamento sui viadotti in caso di sisma, ma non solo. Le culle d'acciaio sono state installate sotto i 175 ponti e viadotti, ovvero sulla testa di 2080 pile di A24 e A25.
I NUMERI
I lavori sono durati poco più di un anno, per un importo complessivo di 170 milioni. Si è arrivati anche a 60 cantieri aperti in contemporanea lungo A25 e A24 (solo sui viadotti), nei quali hanno lavorato fino a 800 tra operai e tecnici in contemporanea. Sono 240 le campate autostradali sotto le quali sono stati fatti i lavori tra il 2017 e luglio scorso. Ogni campata pesa 270 tonnellate: sono state tutte sollevate per poter mettere le culle in acciaio, che ora impediranno, in caso di nuovi sisma, che gli impalcati si possano muovere e formare i gradini sulla carreggiata. O addirittura spostarsi lateralmente e rischiare di cadere come è successo nel 2009 nella zona di Popoli-Bussi. Questa, però, è solo la prima parte del piano di messa in sicurezza urgente dell'autostrada.
La seconda parte riguarda la sistemazione delle pile, per intenderci i piloni che molto spesso suscitano indignazione alla vista dei ferri scoperti. Su questo Strada dei Parchi sta discutendo da tempo con il ministero che ha dato il via libera formale, ma ha stanziato fondi (250 milioni) solo a partire dal 2022. Per questo la società ha dovuto per ora fermare i cantieri e mettere in cassa integrazione 380 persone. Il piano era quello di chiudere l'intera messa in sicurezza entro il 2019. Invece per ora è tutto bloccato. L'altra grande questione è il piano di adeguamento sismico dell'autostrada, un'operazione più complessa interessa tutto il tracciato, gallerie comprese. Questo piano, definito dalle Opere pubbliche e dal Ministero, prevede un investimento di 3,1 miliardi di euro dei quali 2 miliardi da parte del proprietario (lo Stato), il resto a carico della concessionaria. Non è stato ancora approvato in via definitiva.

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