PESCARA Era il mese di marzo quando la Provincia ha annunciato uno studio su 63 ponti e viadotti di propria competenza ritenuti strategici. Un approfondimento per accertare anche la vulnerabilità sismica affidato a quattro studi professionali, con una spesa di circa 450 mila euro (affrontata in gran parte con i fondi della Regione). Oggi ci sono i primi risultati di quegli studi, come annuncia il presidente Antonio Di Marco che, alla luce delle relazioni arrivate a Palazzo dei Marmi, si è attivato con i provvedimenti di sua competenza e per il 30 agosto avrà pronto il dossier da consegnare al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, sollecitato dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Tra le situazioni più difficili emerse nelle 13 relazioni già consegnate a Di Marco, c'è il ponte di Castiglione a Casauria, dove "di San Rocco", chiuso al traffico dopo il terremoto del 2016. Per questa infrastruttura «l'Anas ha concesso un finanziamento di 2 milioni e 200 mila euro». L'inserimento in Bilancio di questi fondi arriva proprio oggi in Consiglio provinciale, dopodiché si procederà con «il progetto esecutivo e l'appalto. Con questo studio», spiega il presidente, «abbiamo avuto una conferma». Dopo le verifiche sono emerse delle criticità anche sul ponte di Villareia di Cepagatti (quello sul Nora) per cui la Provincia ha provveduto ad istituire «il senso unico alternato e il traffico pesante è stato deviato su un'altra strada». C'è poi il ponte di Salle, un'opera che porta la firma di Morandi, «per il quale va fatto un ulteriore approfondimento sulla roccia su cui poggia dopodiché valuteremo che intervento di manutenzione va realizzato e con quale spesa. Per il momento il ponte resta aperto ma abbiamo chiesto di sapere se il traffico va sospeso. Altre criticità particolari non ci sono», prosegue Di Marco, «ma ci sono delle manutenzioni da fare, anche impegnative. Non si può parlare, però, di condizioni drammatiche» dice sempre il presidente elencando gli altri ponti per i quali la relazione è già pronta. Sono quelli di Caramanico, Bolognano, Popoli (i ponti coinvolti in questo comune sono diversi), Tocco da Casauria, Bolognano, Abbateggio e San Valentino.Nel momento in cui avrà in mano tutte le relazioni «andranno definiti gli interventi ma non abbiamo i fondi per portarli avanti», chiarisce il presidente della Provincia immaginando che si tratterà di «somme consistenti. E il ministro ci dovrà dire quali somme metterà a disposizione, essendo stato lui a sollecitare questo tipo di esame che noi avevamo già avviato da mesi». Oggi Di Marco si sente «un po' stregone» per aver promosso lo studio su ponti e viadotti in tempi non sospetti. «In Italia non lo ha mai fatto nessuno, e ora da Vicenza ci hanno contattato per avere informazioni sull'iter seguito. Ma all'epoca ho deciso di promuovere questa iniziativa perché i ponti in questione (63 sugli oltre 100 di competenza della Provincia) sono stati realizzati da tempo, qualcuno dagli anni 40» e la normativa seguita all'epoca è stata superata. Di Marco risponde poi alla polemica sollevata dal sottosegretario alla presidenza della Regione Mario Mazzocca sui ritardi della Provincia nel passaggio delle strade all'Anas. «Sono diversi gli uffici impegnati in questo lavoro da luglio e siamo pronti al trasferimento. Ho fatto bene i compiti a casa, non servono richiami».