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Pescara, 24/07/2024
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Data: 21/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Protesta per "Faccetta nera", picchiato. Avvocato sente suonare la canzone fascista in un locale, interviene ma viene colpito al volto. Il titolare: sono io l'aggredito. «È stata un'aggressione per motivi politici». L'Anpi: non si derubrichi l'episodio a una goliardata. Acerbo (Rc): il ristorante va chiuso o sospeso

VASTO Sul lungomare si sentono le note di "Faccetta nera", la canzone dei legionari. Un giovane avvocato individua il locale da cui proviene l'inno, entra per far spegnere la musica e si scatena un'accesa discussione al termine della quale il legale sostiene di essere stato aggredito e colpito al volto. «L'aggredito sono io», replica il ristoratore, «quel giovane è entrato a casa mia». È successo domenica sera, qualche minuto prima delle 19, nel locale "La Barcaccia" di viale Dalmazia a Vasto marina. L'avvocato, prima di farsi medicare al Pronto soccorso per un trauma facciale, ha chiamato la polizia. Gli agenti del commissariato hanno raggiunto la riviera e raccolto le versioni delle due parti, nonché il racconto di alcuni testimoni. «Stiamo cercando di stabilire cosa è accaduto», dice il vice commissario Rosetta Di Santo.
L'AGGREDITO. «Quando domenica sera dalle casse acustiche di un locale che si affaccia sul lungomare sono state diffuse a tutto volume le note di Faccetta nera, ho subito affrontato il gestore», annota Nicholas Tomeo, avvocato 31enne di Vasto che affida il racconto dell'accaduto anche a Facebook, «stavo passeggiando e ho sentito suonare la canzone dei legionari a volume altissimo. Le note arrivavano da un locale della zona. Mi sono avvicinato chiedendo di interrompere subito la musica. A quel punto il titolare del locale mi ha aggredito colpendomi violentemente al volto. L'aggressore», prosegue Tomeo, «è poi uscito dal locale per continuare a provocarmi con saluti romani e gridando "A noi!"». A fare indignare ancora di più Tomeo è il fatto che il luogo dove si trova il locale è un ex campo di internamento. «Un particolare che rende tutto molto più grave», annota l'avvocato che parla senza mezzi termini di «aggressione fascista».
IL RISTORATORE. «Sono sconcertato», dice D.C., titolare del locale teatro della baruffa, «da vittima sono diventato carnefice». Poi racconta. «Non erano ancora le 19. Il locale era chiuso, come il cancello esterno. All'interno stavo festeggiando e giocando con i miei quattro figli. Il più piccolo ha 3 anni. Abbiamo acceso Youtube per la musica. È partita prima una canzone di Cochi e Renato, poi Pinocchio e quindi Faccetta nera. Dopo pochi secondi è entrato un ragazzo che ha dato dell'ignorante a me e a mia figlia di 13 anni. Quindi mi ha aggredito. Per non spaventare i bambini ho risposto con altrettanta determinazione allontanandolo. Lui è uscito ed ha chiamato la polizia, ma di questo lo ringrazio. Spero che le telecamere del locale abbiano ripreso la scena. Io non sono fascista e non faccio politica e mi tutelerò nelle sedi opportune».
LA POLIZIA. «Siamo stati chiamati dall'avvocato Tomeo», conferma il sostituto commissario Rosetta Di Santo, «quando siamo arrivati sul lungomare il cancello all'esterno del locale era chiuso e anche il locale non era aperto al pubblico. Sul lungomare era tornata la calma. Gli agenti hanno raccolto il racconto di Tomeo e poi quello del ristoratore. Le due versioni sono discordanti, per questo stiamo cercando di raccogliere testimonianze che ci aiutino a stabilire cosa è realmente accaduto e se si è trattato o meno di una aggressione per motivi politici», afferma il vice commissario preferendo per il momento non sbilanciarsi. Tomeo si è recato anche al Pronto soccorso dell'ospedale San Pio, dove ha avuto tre giorni di prognosi per i traumi al cranio e lo zigomo tumefatto.

«È stata un'aggressione per motivi politici». L'Anpi: non si derubrichi l'episodio a una goliardata. Acerbo (Rc): il ristorante va chiuso o sospeso

VASTO Decine i messaggi di solidarietà inviati a Nicholas Tomeo, anche da politica e associazionismo. «Il fascismo non è un'opinione, è un reato. Qualunque rigurgito deve essere immediatamente bloccato»: lo chiedono con forza Anpi Pescara e Anpi Vasto. «Faccetta nera», sottolineano, «è simbolo di un'Italia non solo fascista, ma razzista e colonialista. Chiediamo alle istituzioni, alle forze dell'ordine e alla magistratura di intervenire con fermezza davanti a quanto accaduto utilizzando tutti gli strumenti di legge ed evitando di derubricare, come già accaduto in passato, a goliardata un episodio grave che presenta tutte le caratteristiche di una provocazione fascista». «Stiamo pensando di organizzare una manifestazione a Vasto per stigmatizzare l'accaduto. L'Anpi ha ragione ancora d'esistere, siamo il presidio contro ogni forma di fascismo», aggiunge Mimmo Cavacini, presidente della sezione Anpi di Vasto. Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista-Sinistra europea, chiede la chiusura del locale: «Faccetta nera è un canto dell'epoca in cui l'Italia fascista si rese responsabile di crimini contro l'umanità e stragi orrende in Etiopia e Libia e delle leggi razziali al fianco di Hitler. Prefetto, questore e amministrazione comunale dovrebbero far chiudere o almeno sospendere per almeno un mese questo locale. Il titolare avrebbe finalmente il tempo di leggere qualche libro di storia. Auspichiamo che l'autorità giudiziaria persegua l'aggressore sul piano penale». «La violenza sembra avere tutti i connotati di un'aggressione a stampo fascista», afferma Francesco del Viscio (ArticoloUnoMdp Vasto), «l'antifascismo è un valore imprescindibile, da difendere sempre e ovunque». «Dove si è verificato l'episodio sorgeva un campo di concentramento», nota l'Arci Vasto, «sarebbe bene sempre sapere come vengono custoditi e tutelati i luoghi della nostra memoria antifascista e democratica». «In attesa di conoscere l'esito delle indagini avviate dalla polizia», interviene il vicesindaco Giuseppe Forte, «esprimo il disappunto dell'amministrazione comunale per il nuovo episodio di violenza registrato a Vasto marina. Condanno ogni tipo di ingiustificata contrapposizione ed auspico che tutti collaborino efficacemente al ripristino di un clima di serena e civile convivenza».

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