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Data: 22/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Effetto Genova - Sindaci e Province, 8 giorni per migliaia di emergenze. Le lettere del ministero di Toninelli sono arrivate: impongono di inviare entro fine mese una montagna di relazioni tecniche su strade, scuole ed edifici a rischio. E in Molise temono nuove scosse. Borrelli, capo della Protezione civile, avverte i cittadini: «State attenti»

PESCARA «Uno scaricabile». Così lo definisce il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio mentre il presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, con altri presidenti, annuncia che il 30 agosto porterà a Roma, davanti al ministero delle Infrastrutture, gli scatoloni pieni zeppi di documenti. Pierluigi Biondi, primo cittadino dell'Aquila, la città più ferita d'Italia, si dichiara invece indignato dalla richiesta che il ministero guidato da Danilo Toninelli ha notificato ieri mattina a lui e a tutti gli altri sindaci e presidenti di province d'Italia.
FATE COSÌ. La richiesta del Mit è perentoria ed è il frutto dell'effetto Genova che si abbatte su migliaia di pubblici amministratori ai quali vengono dati solo 8 giorni di tempo per consegnare l'elenco sconfinato di tutte le opere infrastrutturali, non solo viarie, con relativi interventi per la messa in sicurezza. E come chiedere a un veneziano di contare i piccioni in piazza San Marco, rispondono, i sintesi, i pubblici amministratori abruzzesi, alcuni dei quali, come Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo, non hanno ancora ricevuto nulla, ma se lo aspettano da un momento all'altra, e quindi hanno già incaricato i propri tecnici a compilare gli elenchi. Ma al Mit non bastano gli elenchi.
TUTTO. Nella circolare che Biondi si è visto arrivare alle 13,30 di ieri, Di Primio l'ha avuta in mattinata e Pupillo due giorni fa, infatti, viene richiesto di «comunicare, entro e non oltre il 30 agosto prossimo, gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate nelle tratte infrastrutturali, viarie e non (quindi anche edifici pubblici, frane e scuole lesionate, ndr), di competenza, corredando le predette segnalazioni di adeguate attestazioni tecniche (perizie, verbali di sopralluogo, ecc.), indicazioni di priorità e stima indicativa dei costi».Le reazioni vanno dall'ammutinamento, alla risposta provocatoria fino alla rabbia.
LA SFIDA. «Abbiamo ricevuto la lettera e stiamo già facendo le ricognizioni. La richiesta del governo è giusta e paradossale», commenta a caldo il sindaco di Chieti. «Giusta perché tutti vogliamo sapere in che condizioni sono le nostre infrastrutture. Ma è anche uno scaricabarile perché», sottolinea Di Primio, «chiedere a metà agosto ai Comuni centinaia di relazioni tecniche sullo stato delle infrastrutture dandoci così pochi giorni di tempo è un modo per poter affermare, un domani, noi stiamo in regola, glielo abbiamo richiesto ma non ci hanno risposto». «I Comuni», continua il primo cittadino di Chieti, «pedi di più non hanno competenze interne capaci di redigere una relazione tecnica per stimare le reali condizioni e consistenze delle infrastrutture. Comunque», conclude Di Primio lanciando una sfida provocatoria, «faremo di tutto per inviare la relazione entro il 30 per non dare scuse a un governo che fa proclami, scarica responsabilità e toglie i fondi per le periferie».
SCATOLONI. Anche Pupillo conferma di aver ricevuto la circolare del ministero ma è laconico nella risposta. Dopo aver annunciato l'intenzione sua e di molti suoi colleghi di portare a Roma scatoloni con centinaia di atti («Solo nella mia Provincia, quella di Chieti, dovremmo relazionare su 300 strade», esclama), afferma: «Abbiamo protocollato il documento del ministero il giorno 20. I presidenti Upi (Unione province italiane, ndr) hanno espresso dichiarazioni bellicose e pittoresche. Monta la protesta e sono tantissime le critiche per una richiesta strumentale che non può essere esaudita, se fosse seria, in appena dieci giorni».
QUI L'AQUILA. Non contiene rabbia e indignazione il sindaco Biondi: «Sanno perfettamente che siamo in carenza di organico ma ci danno appena 8i giorni per rispondere», afferma il primo cittadino dell'Aquila, «il 20 giugno ho chiesto alla commissione delle graduatorie Ripam-Mibact (quelle del maxi concorso per assumere dipendenti negli uffici della ricostruzione, ndr) di darmi 16 persone a tempo determinato. Sono ancora in attesa di una risposta che fino a settembre non mi daranno. Così, alla lettera del Mit, rispondo che il giorno in cui le strutture governative dimostreranno la stessa sollecitudine che chiedono a noi, cercheremo di metterci al pari della loro efficienza. Per il momento continueremo a fare il nostro lavoro visto che siamo gli unici che rispondono alle esigenze dei cittadini».
ADESSO LE SCUOLE. Ma alla protesta dei pubblici amministratori si aggiungono le aspettative dell'Assai, l'associazione in prima linea nella battaglia contro la vulnerabilità sismica delle nostre scuole. Aspettative legittime. «Il Comitato nazionale scuole sicure (Cnss) esprime l'apprezzamento proprio e dei comitati tutti che ad esso afferiscono, per questa lodevole iniziativa. La scuola è la principale infrastruttura culturale del Paese e costituisce il primo momento di contatto tra lo Stato e il cittadino: garantire interventi per la sicurezza e l'adeguamento sismico degli edifici scolastici dev'essere una delle priorità del nuovo governo, in considerazione delle gravi e cronicizzate lacune delle passate gestioni», scrivono i presidenti Leda Ragas (Assai) e Iride Luzi (Cnss). «Vogliamo augurarci che Regioni, Province e Comuni», concludono, «diano ampio riscontro alle richieste del ministero».

E in Molise temono nuove scosse. Borrelli, capo della Protezione civile, avverte i cittadini: «State attenti»

CAMPOBASSO «Non possiamo escludere ulteriori scosse, anche di più elevata intensità». Lo ha ribadito ieri il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, al termine di un vertice in Prefettura a Campobasso nel quale è stato fato il punto sulla situazione a seguito dello sciame sismico che sta interessando il Molise da alcuni giorni. «Per queste ragioni», ha aggiunto, «abbiamo raccomandato e attivato insieme al presidente della Regione, Donato Toma, con il prefetto, Maria Guia Federico, con i sindaci e le istituzioni presenti sul territorio una serie di presidi a garanzia dell'assistenza alla popolazione. Bisogna tenere la massima attenzione anche da parte dei cittadini. Chi non si sente sicuro nella propria abitazione può rivolgersi ai Comuni nei punti di assistenza». Il capo della Protezione civile ha poi dichiarato che: «Sono in corso le verifiche di agibilità sugli edifici scolastici. Ci sono un paio di istituti nei quali si sono registrati danni, quello che abbiamo verificato è che il Ministero dell'istruzione ha dato ampia disponibilità, anche con l'impiego di fondi, ad intervenire rapidamente per garantire il recupero delle scuole che hanno subito danni e quindi l'avvio regolare dell'anno scolastico. La Regione produrrà la richiesta dello stato di emergenza», ha concluso Borrelli, «noi istruiremo questa richiesta e la presenteremo al Consiglio dei ministri. Ma finché lo sciame sismico non si fermerà bisogna stare attenti e adottare tutte le misure precauzionali possibili», è il consiglio finale del capo della Protezione civile.

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