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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Comune, conti in profondo rosso. Il servizio scuolabus è a rischio. L'ente tenta l'affidamento in extremis a Chieti solidale, ma mancano certezze

Il servizio scuolabus è a rischio. A poche settimane dal ritorno sui banchi, previsto il 10 settembre, il Comune non è in grado di dare alcuna certezza: al momento non è dato sapere se verrà garantito e, soprattutto, da chi. Anche il trasporto scolastico, complici le casse comunali disastrate, è finito nel lungo elenco dei tagli decisi dalla giunta guidata dal sindaco Umberto Di Primio. E pure nella più ottimistica delle ipotesi, qualora l'ente dovesse trovare una soluzione, difficilmente il servizio partirebbe in concomitanza della riapertura delle scuole.
I tempi sono stretti e cresce la preoccupazione tra le numerose famiglie che, ormai da mesi, sono in attesa di novità. In base agli ultimi dati, infatti, si aggirano intorno a 230 gli alunni teatini che raggiungono gli istituti scolastici con i bus del Comune. Alcune mamme hanno chiesto informazioni a Palazzo di città: è stato detto loro di tornare a inizio settembre perché, ad oggi, non si sa nulla. Del caso si sta occupando il Movimento 5 Stelle.
«In bilancio sono state tolte le somme destinate al trasporto scolastico - spiega la consigliera comunale Manuela D'Arcangelo -. Allo stato attuale, dunque, il Comune non darà il servizio. Per l'ennesima volta l'amministrazione Di Primio sta mostrando impreparazione e incapacità di dare anche minime risposte alle esigenze dei cittadini. Lo stop agli scuolabus causerebbe gravi disagi alle famiglie. Nella malaugurata ma purtroppo sempre più concreta ipotesi dell'assenza del trasporto scolastico, bisognerebbe trovare soluzioni alternative. Una di queste potrebbe essere il pre scuola. Organizzeremo presto un incontro pubblico per affrontare il problema. Di certo anche i dirigenti scolastici sono preoccupati».
LE RIUNIONI
Nelle ultime ore è emerso che il Comune sta provando in extremis a garantire gli scuolabus. L'intenzione dell'amministrazione è dare il servizio all'esterno, affidandosi a Chieti solidale, azienda partecipata del Comune. «Stiamo lavorando: negli ultimi giorni ci sono stati diversi incontri», dice il vicesindaco e assessore all'Istruzione Giuseppe Giampietro. Ma di certezze, come si diceva, neanche l'ombra. La conferma arriva da Chieti solidale. «Per il passaggio di competenze devono essere create le giuste condizioni tecniche ed economiche - dice il presidente Angelo Romano - Ma, attualmente, non sono in grado di dire sì o no: abbiamo avuto diverse riunioni con il Comune e, nei prossimi giorni, ce ne saranno delle altre».
Alle famiglie teatine, nel frattempo, non resta che incrociare le dita. Anche perché già lo scorso anno l'ente aveva tentato di esternalizzare il servizio, ma l'operazione non era andata in porto. Il Comune sta provando in tutti i modi ad affidare il trasporto scolastico ai privati perché il servizio non sarebbe più sostenibile a livello economico: ogni anno, a fronte di una spesa di circa 400 mila euro, l'ente incassa appena 30-40 mila euro. Già nel 2017 il Comune aveva rivisto le tariffe, tra le più basse in Abruzzo, rincarandole di poco. Ma i nuovi prezzi hanno garantito solo qualche migliaio di euro in più rispetto al passato.

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