AVEZZANO. Le voci diffuse qualche settimana fa sui tagli alle corse ferroviarie della Roma-Pescara ora diventano realtà. La nuova bozza di orario messa a punto da Trenitalia, che entrerà in vigore da dicembre, stabilisce la cancellazione di ben 4 convogli tra le due regioni: l'ultimo della sera per Avezzano (arrivo alle 0,50), quello in arrivo alle 23.50 che fermerà invece alle 22.50, e il primo del mattino per Roma in partenza alle 4 dalla stazione di Avezzano.
E non basta. Nel pomeriggio saranno soppressi il treno in arrivo da Roma alle 16,25 e quello sulla direttiva opposta delle 17,58.
Tagli che se non verranno rivisti da Trenitalia rappresenteranno un altro duro colpo per i pendolari marsicani. L'obiettivo dell'azienda è ovviamente quello di far quadrare il bilancio, operazione che richiede, in primis, la riduzione del personale che opera nelle stazioni. A rischio anche il personale che svolge le pulizie a bordo dei convogli e quello che opera all'interno delle officine. Anche lì, l'azienda prevede tagli cospicui. Nel frattempo il personale andato in pensione in questi ultimi anni non è stato rimpiazzato. L'annunciato taglio delle corse ha fatto scattare la protesta dei pendolari. «È davvero vergognoso» commentano dal comitato «tanti impegni, proclami e annunci di potenziamento della strada ferrata che si susseguono da anni per una linea inserita dal governo tra le priorità per i collegamenti verso i nuovi paesi membri dell'Unione Europea. Un messaggio dai contenuti importanti che Trenitalia evidentemente non sembra aver colto visto i tagli che si appresta a fare». Cancellazioni da scongiurare per i tanti pendolari che usano il treno per raggiungere il posto di lavoro nella capitale. «Il servizio su rotaia con Roma, punto di arrivo di migliaia di lavoratori e studenti della Marsica, va potenziato e velocizzato per incrementare il numero degli utenti», protestano in coro, «Trenitalia invece pensa solo a far quadrare il suo bilancio sacrificando le esigenze dei cittadini. Molti di noi» aggiungono con l'amaro in bocca «fanno enormi sacrifici per raggiungere la capitale nelle prime ore della mattina. La decisione di sopprimere il treno delle 4 creerà disagi immensi. Problema del quale devono farsi carico Regione Abruzzo, sindaci e Comunità montane».
«Il piano operativo programmato dalla direzione per il cambio orario», sostiene Gaetano Iacobucci della Filt-Cgil «è un ulteriore schiaffo ai viaggiatori abruzzesi, soprattutto ai marsicani. Occorre un'azione congiunta e convinta delle istituzioni, assessore regionale ai trasporti in testa, per evitare il taglio delle corse. Se il Lazio punta sui tagli, allora tocca all'Abruzzo farsi carico dei problemi dei cittadini e fornire risposte concrete».