PESCARA A oltre una settimana dalla nota inviata della consigliera regionale del M5S, Sara Marcozzi, alla direzione affari della presidenza e legislativa per conoscere tempi e modalità di scioglimento del consiglio regionale e per fare chiarezza sulla data di indizione delle prossime elezioni regionali, «gli uffici non hanno ancora dato seguito alla richiesta di chiarimenti». A denunciarlo è la stessa Sara Marcozzi. «È inaccettabile», dice, «il ritardo degli uffici che non hanno ancora dato riscontro alla mia richiesta. Conosciamo bene le procedure, ma esigiamo chiarezza da parte degli uffici e pretendiamo che vengano messe nero su bianco. Lo Statuto, la legge elettorale e la legge che disciplinano l'iter sono chiare. Le elezioni devono tenersi entro tre mesi dalla data del verificarsi dell'evento, in questo caso entro tre mesi dalle dimissioni del presidente, Luciano D'Alfonso».La consigliera del M5S si sofferma anche sulle interpretazioni «fantasiose» da parte di alcuni membri della maggioranza. «Se è vero che dovranno essere tenuti in considerazione anche i diritti dell'elettorato passivo, è altrettanto palese che la scelta della data dovrà ponderare e tenere conto anche dei diritto dell'elettorato attivo. È evidente che il PD tenti di posticipare la data delle elezioni, allontanando quanto più possibile il ritorno al voto. I cittadini hanno avuto modo di constatare sulle proprie spalle le politiche di questo governo regionale con i dati sull'occupazione ancora fermi, una sanità allo sbando grazie anche alla scelte del precedente governo del centrodestra. Ci auguriamo che i cittadini prendano atto del fallimento di questa classe politica e diano fiducia a una forza che in questi anni ha dimostrato di poter essere all'altezza di amministrare una regione».