CAMPOBASSO. Bene l’anticipazione delle ‘corse Fiat’, finché non sarà riaperto il tratto ancora interrotto della Bifernina (i viadotti che sovrastano la diga del Liscione) i pullman Sati da Campobasso alla zona industriale di Termoli partono 20 minuti prima dell’orario standard. Ma, aggiunge la Cgil Molise, adesso occorre mettere mano a un piano per la sicurezza delle infrastrutture e del territorio. «Ci sono anche cittadini e altre maestranze che necessitano di un sistema di mobilità pubblico che dia altrettante certezze sui tempi: ad esempio, chi deve sostenere visite mediche programmate nei plessi ospedalieri e non, chi deve recarsi a Termoli per raggiungere la stazione e prendere un treno, i pendolari che devono raggiungere puntualmente gli uffici pubblici. Occorre - sostiene in prima battuta il segretario organizzativo del sindacato Franco Spina - in questa fase un’attenzione particolare che chiediamo alla Regione oltre che ai vettori. La chiusura, se pur temporanea, ci auguriamo, del viadotto Liscione, ha compromesso la viabilità dal medio Molise verso il basso Molise e viceversa, con ripercussioni e disagi forti. Affrontare la vecchia statale ad esempio è un’impresa immane, il traffico merci, quello passeggeri oltre al traffico privato e locale, intasano oltre modo una strada vetusta», costruita in altri tempi e per esigenze di quei tempi. È necessario, prosegue Spina, che la Regione e il governo nazionale attraverso l’Anas «facciano finalmente chiarezza su quali opere debbano essere finanziate e/o completate. Troppe incompiute, troppi progetti concepiti 30, 40, 50 anni fa ma mai realizzati o completati. È giunto il momento per lo Stato e per la Regione di dimostrare la volontà concreta di svoltare rispetto alle politiche del passato, adesso non ci sono alibi. Noi abbiamo proposto a suo tempo ad esempio sul Patto per il Molise, alcune idee e soluzioni compatibili con il fragile territorio e condivisi in parte dal tavolo istituzionale, ma se ai proclami e alle condivisioni non seguono i fatti, altro che svolta, tra qualche anno il Molise non avrà più la forza di rialzarsi; soggetti come siamo a possibili terremoti, alluvioni e frane. Il territorio è la sua messa in sicurezza prima di tutto, così come garantire il diritto allo studio in strutture sicure deve essere una priorità. La richiesta di stato di emergenza e le eventuali risorse e agevolazioni che ne potranno derivare, dovranno servire per le opere utili, per un progetto organico di riqualificazione». In definitiva, conclude la Cgil, «è giunto il momento di definire con chiarezza l’organizzazione che si vuole dare al sistema di prevenzione, monitoraggio e controllo del territorio regionale a partire dalla riorganizzazione della Protezione civile e del recupero delle professionalità lavorative pur presenti».
Ironia social
CAMPOBASSO. Chiusa la Bifernina, dove lo deviamo il traffico? Trignina, via vecchia… poi una voce: ma il treno? Fa una brutta fine, nella vignetta pubblicata sui social, il sostenitore del trasporto su ferro seduto al tavolo delle decisioni. L’arcigno ‘capo’ della storiella con un calcio lo spedisce fuori dalla finestra. Meglio riderci su: il gruppo Fb ‘Se i quadri parlassero molisano’ ironizza sullo stato delle infrastrutture locali in tempo di terremoto. Male le strade, ma il treno - complici anni di odissee - resta ancora ‘bestia nera’ dei pendolari molisani.