PESCARA Ha abusato di una donna sotto gli occhi allibiti di chi andava e veniva dal terminal degli autobus, in pieno centro. Ha agito alla luce del sole, in pieno giorno. Senza preoccuparsi di essere visto e senza alcuna pietà per la vittima, che ha subito l'atroce violenza. Sono state alcune persone di passaggio a fermare l'uomo, un senegalese di 61 anni residente in provincia di Pescara, e a lanciare l'allarme, consentendo alla polizia di bloccarlo e poi arrestarlo. È finito in carcere, su disposizione del sostituto procuratore Rosangela Di Stefano, con l'accusa di violenza aggravata.La ricostruzione di quei minuti è allo studio degli investigatori della questura, dopo che le pattuglie della squadra volante sono intervenute nel giro di tre minuti sul luogo dove si è consumata la violenza, una volta ricevuta la segnalazione al 113. Ed è andato avanti fino a ieri sera il lavoro per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, con l'ascolto dei testimoni e dei soccorritori e con l'esame delle immagini riprese dalle telecamere della zona, sempre che ci siano delle registrazioni utili a chiarire la vicenda.Sono all'incirca le 14 quando accade tutto. La scena terribile si verifica nell'area dei giardinetti vicini al terminal degli autobus, un punto di passaggio per moltissime persone ma anche una zona contrassegnata dalla presenza di molti stranieri che lì bivaccano e di diversi spacciatori, come testimoniano le operazioni (ripetute) delle forze di polizia. È lì, sotto il sole cocente, che il senegalese prende di mira la sua vittima, una donna di 39 anni della provincia di Pescara. La avvicina e la violenta senza curarsi della presenza di altre persone, a pochissima distanza da loro, che assistono alla scena e chiedono aiuto alla polizia. Sono proprio i testimoni ad intervenire per primi e a fermare il senegalese, per evitare che si allontani. All'arrivo delle pattuglie della Volante, coordinate da Davide Zaccone, la donna appare non reattiva. Viene sollecitato l'intervento del personale del 118 e la vittima viene soccorsa, trasportata in ospedale, per tutti gli accertamenti e le cure previsti in questi casi e poi ricoverata, con la polizia che tiene d'occhio il reparto.Il 61enne viene acciuffato e portato il questura, per definire l'accaduto. Non parla, almeno inizialmente. Non racconta l'accaduto. Ma prende il via l'ascolto dei testimoni che attorno alle 14 erano vicini al terminal e non hanno potuto fare a meno di vedere la scena.Con il passare delle ore emergono alcuni dettagli sulla storia dell'uomo che è stato sposato con una donna italiana e ha un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Non è la prima volta che finisce nei guai con la giustizia. Fino ad aprile, infatti, è stato rinchiuso in carcere, dove ha scontato una pena di due anni per violenze commesse in famiglia. Nei prossimi giorni dovrà spiegare la propria versione dei fatti al giudice, sempre che decida di difendersi nel riferire quanto accaduto ieri. Anche la donna potrebbe essere sentita dagli investigatori, una volta superato lo choc di queste ore. Fondamentale, in questo come in altri casi, la collaborazione dei cittadini, come sottolineando dalla questura. Non sono rimasti indifferenti e si sono dati da fare per bloccare l'uomo e poi consegnarlo alla polizia.Ieri l'allarme per una violenza sessuale è scattato anche a Botricello (Catanzaro), in Calabria, dove una donna di trent'anni ha denunciato un suo coetaneo senegalese, un ballerino che fa l'animatore in un villaggio turistico. I due si frequentavano e una settimana fa lui avrebbe approfittato della calabrese contro la sua volontà. Per lui è scattato il trasferimento in un'altra struttura.