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Data: 28/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«È tutto da rivedere» Attacco ad Autostrade. Il ministro Toninelli: «Responsabilità della politica ma tariffe troppo alte». Di Maio attacca Toti ed esclude il ruolo dei privati nella ricostruzione. Seimila chilometri, affidati a 25 società (l'articolo in pdf)

Il sistema delle concessioni autostradali verrà integralmente rivisto: valutando di volta in volta se sia meglio optare per forme di nazionalizzazione o per la rinegoziazione dei contratti. È questa la strada del Governo sul dossier prioritario dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova. E se per Autostrade per l'Italia la scelta è già presa ed è la «nazionalizzazione », in altri casi si dirà basta ai cittadini che pagano e ai privati che fanno profitti. A tracciare le linee d'azione è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli nel suo intervento alle Camere, rafforzato dalla voce politica del vicepremier Luigi Di Maio. Ma nella gestione dell'emergenza si apre un duro scontro, con i due ministri che vogliono Fincantieri mentre il governatore ligure (Fi) Giovanni Toti tiene in pista Autostrade: «è il nostro interlocutore», dice invocando l'osservanza delle regole. Accesissimo il dibattito politico, dal quale si astengono però gli alleati della Lega. A quasi due settimane dal crollo del ponte sul viadotto Polcevera, Toninelli riferisce alle commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato. Un discorso di 31 pagine in un'audizione che dura oltre 4 ore. «È il momento della solidarietà e della coesione», in cui «tutti dobbiamo stringerci intorno a Genova con l'obiettivo di restituirle il più presto possibile la quotidianità perduta », afferma il ministro che per «smettere di inseguire le emergenze» si prepara a mettere a punto un «imponente e organico» piano di manutenzione per il Paese, promettendo: «mai più concessioni sproporzionate ». La verifica a settembre quando il ministro convocherà tutti i concessionari. Alla ricostruzione del tragico evento del 14 agosto e delle iniziative decise dal Governo, Toninelli affianca una severa critica alle privatizzazioni decise 20 anni fa: un «immenso business dell'asfalto», un «grande banchetto», iniziato col governo D'Alema, che si è tradotto in una «montagna di extra-profitti» per i privati, ma senza beneficio per i cittadini, che si sono sobbarcati pedaggi che «andavano drasticamente ridotti molti anni fa». Intanto Autostrade per l'Italia pubblica tutti gli atti della convenzione: una mossa che però per il Governo arriva fuori tempo massimo, «dopo 20 anni di omissis». Per la concessionaria la strada è la nazionalizzazione, assicurano Toninelli e Di Maio che la vogliono fuori anche per la ricostruzione di ponte Morandi, per il quale ci sarà il «timbro dello Stato» con Fincantieri e Cdp. Scelta su cui si apre uno scontro tra Di Maio e il Governatore e commissario per l'emergenza Toti. «Toti vuol far ricostruire il ponte Morandi ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime», afferma il vicepremier. «Il ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade. Quindi è Autostrade che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori», replica Toti, che sottolinea come, a legislazione vigente, il piano di costruzione della Gronda da parte di Società Autostrade «resta quello previsto prima del crollo del ponte Morandi».


Seimila chilometri, affidati a 25 società

È di 6.943,2 chilometri la rete autostradale italiana, e sono 6.003,4 i chilometri in concessione a pedaggio: 25 società concessionarie gestiscono 61 tronchi autostradali. Autostrade per l'Italia è la prima tra le società concessionarie con 2.854,6 chilometri in esercizio. È controllata dalla holding Atlantia, quotata in Borsa (al 30,25% di Sintonia controllata da Edizione della famiglia Benetton): il gruppo ha in portafoglio concessionarie in Brasile, India, Cile e Polonia per un totale di 5mila chilometri di autostrade. Oltre alla maggioranza delle autostrade gestisce anche i 6 chilometri della Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco, i 32 del raccordo autostradale Valle d'Aosta, i 55 della Società Autostrada Tirrenica, i 20 della tangenziale di Napoli, i 52 di Autostrade Meridionali. Il gruppo Gavio è il secondo gestore di concessionarie autostradali italiane tramite Sias (quarto al mondo con 4.156 chilometri: 1.423 in Italia, 2.469 in Brasile, 84 nel regno Unito). Il gruppo Toto gestisce l'autostrada A24-A25 tramite la concessionaria Strada Dei Parchi. Nell'elenco delle concessionarie anche la Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Brebemi, Autostrada del Brennero, il Consorzio Autostrade Siciliane e altre. Oltre alle autostrade gestite dalle concessionarie ci sono poi poco meno di mille chilometri (939,8) gestiti direttamente dall'Anas.


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