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Data: 11/11/2007
Testata giornalistica: Prima da Noi
Tensione sempre più alta in Sangritana, niente accordo con i sindacati

ABRUZZO. Ancora agitazione alla Sangritana. Lo scorso 31 ottobre c'è stato un primo infruttuoso tentativo di conciliazione. Ieri si è tenuta una seconda riunione presso la sede dell'Assessorato ai Trasporti Regionale in viale Bovio Pescara convocata dall'Assessore Ginoble una riunione per tentare di trovare soluzione alla vertenza.

All'incontro hanno partecipato lo stesso assessore le rappresentanze sindacali regionali e provinciali e la presidente della Sangritana Loredana di Lorenzo.
Nonostante i tentativi dell'Assessore ai Trasporti, («cui va riconosciuta la sensibilità dimostrata nei confronti dell'azienda e delle ragioni delle rappresentanze sindacali», ammettono i sindacati), anche questo incontro non ha prodotto gli effetti sperati dai lavoratori.
La causa del mancato accordo per i sindacati è riposta «nell'atteggiamento della Presidente di Sangritana» convinta «di poter gestire l'azienda con criteri avulsi dal rispetto dei contratti nazionali e dell'amministrare una azienda a totale capitale pubblico».
«La Presidente», spiegano i sindacati di categoria, «ha infatti esplicitamente dichiarato di voler proseguire nella gestione dell'azienda con i criteri sin qui adottati e che hanno procurato l'inasprimento della vertenza sindacale in atto».
Sono in discussione oltre che la situazione di «completa confusione gestionale dell'azienda su tutti i fronti» e la «retrocessione che si evidenzia nei vari settori» anche provvedimenti sul personale adottati unilateralmente e direttamente dal CdA che determinano vantaggi per alcuni dipendenti.
I sindacati contestano anche la mancanza assoluta di trasparenza e programmazione nella logica della gestione delle risorse umane tesa al raggiungimento degli obiettivi del piano di impresa a tutt'oggi non ancora approvato dalla proprietà.
Anche le Segreterie Regionali sindacali presenti al tavolo hanno ribadito l'importanza del ruolo della Sangritana nel sistema dei trasporti regionali ed hanno invano tentato di portare l'esperienza delle altre società a capitale pubblico (ARPA e GTM) che hanno il medesimo statuto sociale della società Sangritana dove la gestione dell'azienda «avviene con una netta separazione tra i compiti dell'organo volitivo (CdA) e dell'organo esecutivo (Dirigenza e personale dipendente) soprattutto mediante un sistema di regole e procedure di gestione trasparenti».

«Sono profondamente amareggiata dall'atteggiamento delle rappresentanze sindacali della Sangritana, anche se ho tutte le intenzioni di proseguire nella strada intrapresa, che ha come fine unico il bene e il futuro dell'azienda».
La presidente della Sangritana, Loredana Di Lorenzo, risponde così ai rappresentanti di Cgil, Uil, Faisa-Cisal e Ugl sulla gestione del personale e delle progressioni di carriera.
«Questo consiglio di amministrazione - puntualizza la presidente - vuole portare avanti la gestione con metodi nuovi, basati sulla meritocrazia, sui titoli e nel pieno rispetto della legge. Tutti gli atti adottati finora sono legali e legittimi, volti a garantire il cambiamento in Sangritana. Vogliamo interrompere il ricorso a vecchie pratiche, privilegiando invece un percorso conforme ai fondamenti di una società per azioni, anche se a totale capitale pubblico, che sono regolamentati da precise norme del codice civile».
L'auspicio della Di Lorenzo è che il clima sindacale all'interno della Sangritana si rassereni.
«Il sindacato - continua - deve accompagnare l'azienda nel progetto d'impresa che stiamo perseguendo, che porterà sviluppo, nuovi posti di lavoro e benefici per l'intero territorio».
Attualmente la Sangritana sta attraversando un momento cruciale per il suo futuro.
«Siamo impegnati - aggiunge ancora la Di Lorenzo - in un progetto importante come quello dell'apertura della nuova linea ferroviaria Lanciano-San Vito. Anche oggi in azienda era presente la commissione Ustif che continua il suo accurato e indispensabile lavoro sul fronte della sicurezza. Stiamo formalizzando tutti gli adempimenti propedeutici all'entrata in esercizio, che finora non erano mai stati avviati. Era infatti impensabile che, come annunciato dalla precedente gestione, la linea potesse entrare in funzione l'8 dicembre 2006, visto che non erano state avviate le procedure previste dalla legge. E quell'inaugurazione dello scorso anno, con i convogli che sembravano essere stati deposti sui binari da una gru visto che non potevano circolare, assomigliava tanto alla presentazione dei treni belgi che non avevano i certificati di omologazione per entrare in servizio».
Sui tempi dell'apertura della nuova tratta la presidente non si sbilancia.
«L'entrata in funzione di una nuova linea ferroviaria - conclude - non è un avvenimento che accade ogni giorno ed è quindi ovvio che bisogna tener presente ogni dettaglio: siamo comunque convinti che in tempi stretti si potrà procedere all'avvio della circolazione sulla tratta».

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