Rilassati, anche troppo. Coloriti, ma neanche poi tanto. In vena di scherzi, immancabilmente da prete. Oppure rigorosamente militanti. È un’estate senza mezze misure: abbronzati o arruolati, di qua o di là, come impongono lo spirito dei tempi e anche le elezioni regionali ormai imminenti, al netto dei magheggi per scivolare fino a metà 2019.
In ogni caso, faccette nere, di sole o di conformismo salviniano, con una linea di demarcazione che passa non a caso per la rilevanza dei singoli protagonisti nella scena pubblica. Così al D’Alfonso in tour nella costiera amalfitana, outfit da gita della parrocchia e aria visiblmente annoiata, corrisponde il Bellachioma in versione avanguardista che promette legnate a domicilio a quanti osano toccare il Capitano.
“Se toccate Salvini vi veniamo a prendere sotto casa.. Occhio!!!”:
minacce belle e buone che fatte da lui, che di mestiere fa l’imprenditore di pompe funebri, sono suonate doppiamente pericolose. Poi il parlamentare leghista si è pentito, opportunamente. Ma D’Alfonso, nel frattempo, tornato dalla costiera amalfitana dove si è aggirato per qualche giorno sfoggiando sandali da prete per fortuna senza calzino e panama da bancarella, scrutando l’orizzonte (o forse il proprio futuro) con tanto di cannocchiale, si era già premurato di denunciarlo per minacce.
Faccette nere, di sole: come quelle di monsignor Forte, in vacanza con la parrocchia, anche lui in panama chiaro (di moda evidentemente anche tra alti prelati o aspiranti tali), che sul fiume Giordano battezza la giornalista Angela Trentini utilizzando una scodella di fortuna e un supplemento di acqua santa.
Faccetta nera, a tutto volume, in un noto ristorante di Vasto dove il proprietario, ringalluzzito da Salvini, ha preso a botte un giovane avvocato che gli aveva chiesto di interrompere subito la musica. E niente, la polizia intervenuta su sua richiesta – racconta il legale – “si è intrattenuta ridendo col proprietario del locale”. Tre giorni di prognosi, per l’avvocato, l’applauso dei nuovi arruolati abruzzesi, per il ristoratore.
E’ un’estate nera, nerissima, anche per l’Abruzzo che plaude al ministro dell’Interno che a torso nudo e pancia in vista, visibilmente sudato, pubblicizza un piatto di pesce di una pescheria pugliese: e a chi lo fa notare, che un ministro non va in giro così e che non dovrebbe fare pubblicità, viene risposto che è “Uno di noi”. Uno di loro.
Sarà per questo che la parlamentare Stefania Pezzopane, in vacanza a Dubrovnik col fidanzato Simone Coccia Colaiuta, presa dalla curiosità o da un bisogno spirituale, devia verso Medjugorie e si ferma a pregare: per il Pd, e anche perché con le elezioni imminenti, la rimonta è davvero difficile, se questo è il clima. Non si sa se hanno visto la Madonna, ma la Madonna ha sicuramente visto loro.
E sarà sempre per lo stesso motivo che l’ex sindaco di Montesilvano con la passione dei treni Renzo Gallerati (forse in pista per una nuova candidatura), in vacanza si è divertito ad indossare la divisa da capostazione. Peccato che a lui non lo faranno fare: un po’ perché in casa Pd da un po’ di tempo c’è poco traffico, un po’ perché a dirigerlo chiameranno sicuramente qualche altro.
Faccetta più nera anche quella dell’ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, che reduce da una vacanza sulle Alpi per raccogliere le forze e coltivare lo spirito e in attesa della candidatura in quota Lega, le ha sparate su papa Bergoglio animando un siparietto niente male con Dalfy e il suo fido Camillo D’Alessandro, ribattezzati rispettivamente “mister due culi” e “Camillino” come il famoso gelato col biscotto.
Ecco, l’Abruzzo post agostano è questo qua: molto più nero, ma l’abbronzatura purtroppo c’entra poco.