Confindustria Chieti Pescara chiede alla Regione di accelerare il processo sulla costituzione delle Zes, Zone economiche speciali. Si tratta di aree territoriali contraddistinte da un regime giuridico particolare e diverso rispetto al territorio che le circonda, per favorire lo sviluppo delle imprese collegate alla logistica marittima, sostenere lo sviluppo della portualità, favorire la crescita delle imprese autoctone, attrarre investimenti esteri, facilitare l'import export. In questo caso Confindustria Chieti Pescara spinge sulle Zes portuali che coinvolgano gli snodi di Ortona e Vasto, in un progetto collegato anche a Termoli, città che proprio a causa dei ritardi in Abruzzo ha chiesto di essere inserita nell'analogo progetto in Puglia. «Il vice presidente della Regione Giovanni Lolli - ha spiegato il direttore di Confindustria, Luigi Di Giosaffatte - si è impegnato ad avviare l'iter sulla costituzione della Zes, ora però i tempi stringono e il processo dev'essere avviato prima delle elezioni. Occorre partire dal porto di Ortona, da quello di Vasto e coinvolgere l'ampio retroterra industriale del Sangro, del Vastese e della Val Pescara al fine di creare una sinergia per la costituzione di Zes di grande valore economico in grado di attrarre investimenti di imprese e di qualificare il tessuto industriale, commerciale e dei servizi. Si tratta di una delle aree economiche più importanti del Mezzogiorno su cui qualificare una proposta di grande potenzialità occupazionale ed economica. La funzione di Confindustria del resto è quella di guidare e assistere le imprese verso lo sviluppo economico del nostro territorio, per questo stiamo favorendo una collaborazione trasversale tra tutti i soggetti coinvolti». Ma perché è importante la costituzione delle Zes? «I vantaggi delle Zes - conclude Luigi Di Giosaffatte - consistono in procedure burocratiche semplificate; accesso alle infrastrutture logistiche esistenti e di quelle realizzate con il piano di sviluppo; crediti d'imposta per gli investimenti. Per poterne godere, le imprese devono mantenere l'attività nell'area per almeno sette anni».