Percentuali di remunerazione lorde tra il 9 e il 10%. Non dissimili da quelle previste da Autostrade per l'Italia. È quanto emerge dai piani economico-finanziari allegati alle convenzioni con le concessionarie autostradali, che da oggi sono interamente pubblici (insieme a tutti gli atti delle 27 concessioni autostradali italiane) sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In particolare, andando a guardare le concessioni più note, spiccano il 10,77% della Milano Serravalle-Milano Tangenziali, il 10,52% della Satap Tronco A4 del Gruppo Gavio, il 9,71% della Strada dei Parchi del Gruppo Toto. «Le convenzioni confermano quello che si sapeva e cioè che quelle più vecchie hanno un tasso di remunerazione elevato, attorno al 10%, mentre quando ne è stato negoziato il prolungamento sono stati stabiliti tassi più bassi», spiega in proposito Zucchetti, professore del Certet, il centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo della Bocconi, secondo cui i rendimenti dei privati hanno fatto leva sull'assenza di meccanismi di adattamento delle convezioni. Nelle lunghe e dettagliate tabelle dei piani economico-finanziari c'è una voce chiave: si chiama Wacc ed è il tasso di congrua remunerazione del capitale investito. Per Autostrade per l'Italia, finita nel mirino del Governo per il crollo del ponte Morandi a Genova, la concessione prevede un tasso al 10,21% lordo e 6,85% netto. E la società puntualizza che quel rendimento «remunera solo gli investimenti richiesti dallo Stato dopo il 2008, che sono di importo trascurabile: tale remunerazione ha avuto un impatto irrilevante sulle tariffe (meno di 0,05% all'anno)».