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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Niente contributi alle aziende che fuggono. In vigore la legge regionale contro le delocalizzazioni nata da una proposta di Mercante (M5s)

PESCARA In principio fu la Golden Lady di Gissi, che si trasferì in Serbia. Poi è stata la volta della Honeywell, che invece ha preferito la Slovacchia. Ora la Regione corre ai ripari e avverte: chi usufruisce di contributi pubblici dovrà sottostare a regole e, soprattutto, restituire i soldi se decide di andare altrove. È stata appena promulgata dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, la legge regionale proposta dal consigliere M5S Riccardo Mercante, recante "Misure a sostegno delle imprese e dell'occupazione sul territorio regionale e di contrasto alle delocalizzazioni produttive". La legge è stata votata all'unanimità dal Consiglio regionale lo scorso mese di luglio. Nove articoli per dire basta alle imprese che dopo aver usufruito di contributi pubblici, spesso consistenti, abbandonano il territorio abruzzese dopo averlo spremuto, lasciando i lavoratori al loro destino.All'articolo 1 la legge stabilisce che «in caso di delocalizzazione degli impianti produttivi, le somme erogate da parte della Regione, qualunque sia la loro provenienza sotto forma di incentivo, finanziamento, aiuto, sostegno all'occupazione o alla produzione, sono restituite alla Regione, entro cinque ani con applicazione degli interessi legali, anche laddove la delocalizzazione avvenga tramite cessione di ramo d'azienda». Inutile dire che le stesse aziende non potranno di nuovi contributi. Le nuove imprese che vorranno insediarsi, invece, e che intendono chiedere contributi a qualsiasi titolo, dovranno fornire garanzia scritta, attraverso la sottoscrizione di un contratto, del mantenimento per almeno tre anni dell'unità produttiva e dei livelli occupazionali per lo stesso periodo di tempo. Dovranno inoltre presentare il piano industriale e quello di sicurezza. Gli stessi obblighi valgono anche per le aziende che si vogliono reinsediare in Abruzzo (back reshoring). In questo caso la Regione, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato «può prevedere delle riduzioni delle imposte regionali per le aziende che decidano, dopo un periodo di delocalizzazione, di rientrare nel territorio regionale, provvedendo ai relativi adempimenti di carattere economico-finanziario». Entro il 31 marzo di ogni anno la Giunta regionale presenterà una relazione al Consiglio sullo stato di attuazione della legge, riservandosi la facoltà di disporre in qualsiasi momento controlli, anche a campione, allo scopo di verificare se le aziende che hanno ottenuto i contributi rispettano le prescrizioni contenute nella legge. Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore la Giunta proporrà al Consiglio un regolamento che disciplina i criteri e le modalità di restituzioni dei contributi concessi, in caso di violazioni alla legge.

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