L'AQUILA Il Comune, tramite una recente determinazione dirigenziale, ha liquidato la rata annuale di 50mila euro all'Amministrazione separata dei beni di uso civico (Asbuc) di Preturo in ristoro economico per la destinazione delle terre a ospitare l'Aeroporto dei parchi intitolato a Giuliana Tamburro, ingegnere aeronautico morta a causa del sisma. Si tratta di un pagamento inteso come «spesa di risarcimento alla collettività di Preturo».Dalle carte, comunque, spunta un aspetto singolare e noto a pochi: ovvero che il Comune, nel 2011, si era impegnato a dare un ristoro economico di 50mila euro per ben 40 anni con versamento da effettuarsi entro fine di ogni mese di agosto. A questo si è arrivati dopo una vicenda lunga decenni. Negli anni Ottanta alcuni terreni appartenenti all'area di Preturo, avendo caratteristiche morfologiche adatte allo scopo, furono oggetto di significative opere edilizie e urbanistiche finalizzate all'ampliamento dello scalo aereo. Tali terreni avevano natura demaniale civica e per tale motivo sono poi stati oggetto di contenzioso giudiziario tra il Comune dell'Aquila, l'amministrazione separata e il gestore dell'aviosuperficie. In ragione della natura di questi fondi gli uffici comunali presentarono una richiesta alla Regione di sclassificazione dell'area in questione. Poi il Commissario per il riordino degli usi civici, con ordinanza, nell'ambito di un giudizio di natura demaniale che ci fu sette anni fa, ha imposto al Comune dell'Aquila di provvedere, tramite una convenzione, a una regolamentazione, anche provvisoria, come si riporta nell'atto dirigenziale, dell'occupazione dei terreni demaniali interessati dalla realizzazione dello scalo, pena il sequestro dei beni.In conseguenza di questa ordinanza Comune e Asbuc di Preturo hanno sottoscritto un accordo con l'assenso alla procedura di sclassificazione del suolo allo scopo di consentire l'acquisizione definitiva al patrimonio comunale dei fondi demaniali civici occupati dall'Aeroporto. Va anche segnalato che nel 2011 ci fu una prima rata complessiva di 150mila euro e poi, a mano a mano, ci sono stati altri esborsi che erano stati pattuiti dall'intesa. Un impegno di spesa attualmente ultratrentennale a fronte di una struttura che finora è stata una scommessa persa, nonostante le aspettative, anche a causa di una serie di indagini penali che hanno reso difficili i piani di sviluppo.