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Pescara, 24/11/2024
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31/08/2018
Il Centro
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La Strada parco cade a pezzi. Pali pericolanti, sfere rotte, buche, asfalti gibbosi e sporcizia. Viaggio nel degrado del corridoio verde amato dai pescaresi. La Tua spinge per i mezzi a metano. Dalla ferrovia alla filovia, fino ai bus elettrici: tutte le vite della strada parco |
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PESCARA C'è il palo della luce pericolosamente inclinato, all'incrocio della strada parco con via Arno. È lì lì per cadere ed è in quelle condizioni da settimane. La base è arrugginita. Basta un colpo di vento potente e l'asta, con la sfera spezzata (come tante altre) e i fili penzoloni, verrà giù. Il rischio è che si abbatta su pedoni e ciclisti e che sfiori vetture e furgoni parcheggiati vicino alla pensilina del bus mai utilizzata. C'è una rete divelta e una voragine che cala nel buio della boscaglia , all'altezza di via Mameli, dove posteggiano le vetture i vacanzieri della domenica. E poi ci sono le palme rinsecchite che cadono quasi a terra, il verde incolto, i rottami di bici legati ai pali della luce , gli asfalti bucati, rattoppati, gibbosi, scrostati, erosi. Continuamente scansati da pedoni, ciclisti, carrozzine con disabili, mamme con i passeggini, ragazzi con skate e pattini, che percorrono i tratti del corridoio verde facendo la gimkana tra le buche e gli avvallamenti. Li vedi, gli utenti della strada parco, trasferirsi da una parte all'altra della carreggiata per evitare i percorsi a ostacoli. Quella più grande, di competenza della Tua (Trasporto unico abruzzese) che prima o poi dovrà decidere se far transitare o no i mezzi di trasporto sul tratto che collega viale Europa a viale Muzii, tra Montesilvano e Pescara. La pista ciclabile è di competenza del Comune che ha annunciato l'avvio in autunno dei lavori di rifacimento degli asfalti. Nel tratto davanti alle piscine Le Naiadi, dove migliaia di frequentatori della movida balneare parcheggiano l'auto, Francesco Di Felice, fa sgambettare i suoi pitbull nell'area verde ricoperta di rifiuti. E rivela: «La recinzione era bucata e io l'ho rattoppata». Rammendi fai da te ma efficaci per evitare che gli animali, liberi da guinzagli, fuggano via dal recinto a loro dedicato. Accanto, e nelle vicinanze, scorrono passaggi pedonali dove i canneti hanno trovato il naturale habitat. Più su, verso le strutture sportive dove giocano i bambini, un'isola verde è diventata un tappeto di rifiuti in plastica. Gli animali che circolano liberamente sulla strada parco senza guinzaglio e senza museruola, defecano sulle aiuole e i padroni non puliscono, in barba alle più elementari norme igieniche e alle multe. È' accaduto anche ieri, esattamente alle 12.56, nel tratto tra via Cavour e via Gioberti. La scrittrice e biker Angela Nanetti punta il dito contro i «rallentatori del traffico rialzati e pericolosi per l'attraversamento delle bici», dichiara guerra «agli incivili» e ricorda quando, negli anni Settanta, l'attuale pista ciclabile era «un sentiero di terra e sterpaglie e per andare al mare bisognava attendere che sul tracciato ferroviario passasse il treno e si sollevassero le sbarre».
La Tua spinge per i mezzi a metano. Dalla ferrovia alla filovia, fino ai bus elettrici: tutte le vite della strada parco
PESCARA Nel 1986 l'ultimo treno, poi la strada parco, poi il progetto di filovia. Poi i fallimenti delle aziende che avrebbero dovuto assicurare i mezzi di trasporto sulla strada parco hanno fatto tirare un sospiro ai comitati ambientalisti che per anni hanno battagliato contro il passaggio di ogni tipo di veicolo sul corridoio verde che collega Pescara a Montesilvano, per un tratto di sei chilometri. Nel frattempo sono passati circa due decenni, tra polemiche politiche, proteste dei cittadini e dei comitati greenway. La guerra tra chi è contro e chi è a favore dei mezzi di trasporto lungo la strada parco , è arrivata a registrare una tregua quando Tua (Trasporto unico regionale) nei mesi scorsi, ha annunciato, con una decisione salomonica, che si, i bus transiteranno sull'ex tracciato ferroviario, ma saranno a metano in attesa di quelli elettrici.Accadrà non prima di un anno, disse il presidente di Tua, Tullio Tonelli, nell'aprile scorso. C'è da attendere, dunque. Nel frattempo i cittadini continuano ad utilizzare il tracciato per fare attività sportiva, per stare all'aria aperta, per passeggiare, per respirare aria nel polmone più amato dai pescaresi. I comitati ambientalisti tacciono, per ora, in attesa di nuovi confronti. Nel mezzo c'è il Comune. C'è l'assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli che ha annunciato, per l'autunno, altri interventi di rifacimento degli asfalti nel tratto di sua competenza, la pista ciclabile. Alcuni tratti, come quello all'altezza di via Ravasco, è stato già realizzato. È la pista ciclabile che presenta le maggiori criticità tra verde non curato, alberi con le radici debordanti, asfalti con pericolose gobbe che costringono ciclisti e pedoni a camminare o pedalare con l'ansia da capitombolo. Su un altro punto il Comune è intransigente: «Nessun transito di mezzi pesanti finché non saranno abbattute le barriere per disabili».
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