PESCARA Un test elettorale difficile e pieno di incognite per il Pd di Luciano D'Alfonso. Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità, prova a indicare un percorso al suo partito e alla coalizione di centrosinistra.
Lei ha già guidato il Pd in un momento drammatico, dopo l'inchiesta di sanitopoli che spazzò via la giunta Del Turco. Oggi come dovrebbe essere affrontata la sfida delle regionali?
«La mia esperienza mi suggerisce un campo progressista largo, che accolga al suo interno varie personalità ed esperienze. Occorre opporsi con una visione ampia della realtà e delle prospettive dell'Abruzzo alla deriva oscurantista guidata dall'estrema destra».
Con quali soluzioni concrete sul piano programmatico?
«Alla nostra regione serve uno sviluppo costante per poter crescere economicamente e distribuire la ricchezza senza lasciare indietro nessuno. Ma per far questo occorre abbandonare rancori e divisioni».
Con quali risorse umane e con quali argomenti?
«Il Pd non deve indicare il candidato, ma favorire un largo schieramento dove chiunque deve essere messo nella condizione di sentirsi protagonista. E' tempo di studiare mosse accorte per ripartire, non servono slogan. Nel campo del centrosinistra ci sono competenze larghe e diffuse da poter spendere».
Poi ci sono gli avversari, da affrontare sull'onda lunga del successo elettorale del 4 marzo che li vede ancora oggi in testa nei sondaggi.
«Occorre rispondere con quello che dicevo prima a chi immagina l'Abruzzo come una pedina dello scontro nazionale tra Lega e Forza Italia o a chi, in barba alla trasparenza tanto invocata per gli altri, non riesce a garantirla neanche per i click sul web (la vicenda delle regionarie sospese dal M5s, ndr), figuriamoci per le grandi scelte che riguarderanno il nostro territorio».
Lei è ancora alla guida dell'assessorato alla sanità, un campo che non ha mai portato bene alla politica regionale. E' consapevole che questo sarà il più grande terreno di scontro della campagna elettorale?
«Ci sono argomenti inconfutabili: abbiamo migliorato importanti percorsi assistenziali, come attestato dal Ministero della Salute che oggi non è certo guidato dal Pd. Abbiamo vinto tutti i ricorsi, non siamo mai stati oggetto di inchieste. Siamo usciti dal commissariamento, liberando l'Abruzzo dall'appellativo di regione canaglia. Azzerato ogni debito senza alcuna tassazione. Certo, molto resta ancora da fare. Ma questi sono fatti, non tweet. Nel 2014 ero consapevole che sulla sanità erano cadute, drammaticamente, le esperienze di governo del passato. Ma non potevo rinunciare per paura. Oggi posso dire di essere orgoglioso e soddisfatto di aver restituito la gestione della sanità agli abruzzesi».
Quando si voterà per le regionali?
«Su questa decisione sono coinvolti tre livelli istituzionali. Mi rimetto a loro senza temere alcuna data, né per me né per il centrosinistra».
Forza Italia, Lega e Fdi prove di intesa poi gli incontri ufficiali
PESCARA Nuovi contatti informali nel centrodestra, in vista della convocazione del primo tavolo ufficiali della coalizione che dovrebbe tenersi a giorni (probabilmente tra il fine settimana e l'inizio della prossima). Ieri il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ha incontrato alcuni esponenti del suo partito ma nelle ultime ore ha sentito anche gli alleati della Lega, dell'Udc e di Fratelli d'Italia, assieme agli esponenti di qualche lista civica. Dopo le turbolenze sul caso Rai e sulle nomine nell'Agenzia regionale dei rifiuti, tra il partito di Berlusconi e quello di Matteo Salvini sembra tornato il sereno. Tra l'altro, da qui al voto delle regionali potrebbero pesare gli eventi della politica nazionale, dove gli scricchiolii nel governo Conti, avvertiti ben oltre la Marsica. Sembrano aver dato una accelerata al ricompattamento della coalizione, anche in vista del prossimo, importantissimo test elettorale. In Abruzzo i primi tavoli ufficiali serviranno a fissare alcune priorità strategiche: programmi, composizione delle liste dei partiti. Troppo presto, invece, per parlare del candidato alla presidenza della Regione, questione demandata alla riunione del tavolo nazionale, visto che in gioco non ci sono soltanto le sorti dell'Abruzzo. I nomi in campo però ci sono già e ognuno è pronto a schierare la propria batteria quando sarà il momento: per Forza Italia il presidente del Comitato di Vigilanza del consiglio regionale, Mauro Febbo, un veterano di Palazzo Centi e dell'Emiciclo; il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il teramano Paolo Gatti. Altrettanto forti i nomi che la Lega è pronta a mettere in campo: dall'economista Alberto Bagnai, troppo impegnato però nel ruolo di presidente della commissione Finanze del Senato; all'imprenditore Paolo Primavera, all'ex deputato Fabrizio Di Stefano, che resta però ancora un iscritto di Forza Italia, oltre ad avere già incontrato il sostegno di tre liste civiche. Intanto oggi, all'Aurum di Pescara, il deputato campano Gianfranco Rotondi, eletto in Abruzzo alle ultime politiche nelle liste di Forza Italia, ex ministro senza portafoglio nel governo Berlusconi, casa per le vacanze a Pineto, rilancerà un suo vecchio sogno: la costituente per la rinascita della Democrazia cristiana, confidando nell'ex isola bianca di Remo Gaspari per riaprire, con qualche barlume di speranza, l'album della nostalgia.