MILANO Si riaccende lo scontro tra Autostrade e il governo. La società ha «rispettato gli obblighi prescritti dalla concessione» del ministero delle Infrastrutture per quanto riguarda il tratto genovese del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto provocando la morte di 43 persone, fa sapere al termine del cda svoltosi ieri mattina prima di quello di Atlantia. Ma a stretto giro sono arrivati due fendenti. Il primo dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: «È incredibile sentir parlare di puntuale adempimento degli obblighi dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all'indecenza». L'altro, da parte di Luigi Di Maio: «Mi sono riletto attentamente la concessione. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto. Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere. Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo».
LA LETTERA
Sul tavolo del cda presieduto da Fabio Cerchiai durato tre ore c'era la lettera del Mit che ha avviato l'iter per la revoca della concessione e il piano da definire, per la demolizione e ricostruzione del Ponte da parte della società concessionaria e di altri partner anche pubblici. Al cda hanno preso parte anche Li Hongcheng, rappresentante del socio cinese Silk Road fund (5%) collegato in video-conferenza e, fisicamente, Holzer Christoph di Appia Investments (Allianz-Edf). La risposta che verrà inviata nelle prossime ore è work in progress nel senso che verrà rifinita fino all'ultimo dai legali di BonelliErede presenti al cda. Comunque, secondo fonti attendibili, è composta da 20 pagine più corposi allegati per centinaia di pagine, articolata in tre parti. Una prima, giuridica, in cui si smonta la legittimità delle contestazioni; la seconda, corredata da allegati, in cui si risponde alle accuse di inadempimento dimostrando con le carte che, invece, sono stati fatti gli investimenti e tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie, anche un paio di settimane prima del crollo e ci sono lettere datate fine luglio e indirizzate al Mit. Infine, gli interventi sul Polcevera anche questi dimostrati con allegati. In più il cda di Aspi avrebbe esaminato il piano di demolizione e ricostruzione del ponte. Sarà sempre di 1.102 metri. Secondo i tecnici, la demolizione dovrebbe avvenire in tre modi: con micro-cariche esplosive, smontaggio mediante gru e un'altra tecnica simile per lo sfoltimento degli alberi: si parte dalla parte superiore fino a scendere a quelle inferiori. Il tutto preservando al massimo l'ambiente sottostante, cioè il sistema di imprese e le case, riducendo a 150 gli alloggi da rimuovere.
ESTESE LE ESENZIONI
Quanto alla ricostruzione, indifferente alle parole di Di Maio Aspi ha già avviato i primi passi con le bozze preparate da Cimolai, Spea e Pavimental con un modello di acciaio senza piloni ma resta aperta all'apporto di altri partner, come Fincantieri, e alle proposte di Renzo Piano. Piuttosto, trattandosi di lavori di importo superiore a 700 mila euro, secondo la legge sugli appalti va fatta una gara. Salvo che al commissario Giovanni Toti vengano dati anche questi poteri speciali. Autostrade ha «rinnovato il proprio cordoglio per le vittime, il dolore per i feriti e la vicinanza all'intera comunità genovese». La società ha ampliato l'elenco dei beneficiari delle esenzioni dai pedaggi nell'area genovese, rispetto alla prima area di esenzione già operativa per chi viaggia sulle seguenti tratte (Genova Bolzaneto-Genova Ovest-Genova Est e Genova Prà-Genova Pegli-Genova Aeroporto).
Subito dopo quello di Autostrade si è riunito il cda di Atlantia che si è limitato a prendere atto delle conclusioni della concessionaria. Nessuna presa di posizione ufficiale sulle nuove bordate dal governo, «ma delusione e irritazione per un atteggiamento per niente collaborativo».