PESCARA - È scontro tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e Strada dei Parchi (Sdp), società privata che gestisce le autostrade A24 e A25, sulla messa in sicurezza delle due arterie.
"La drastica riduzione di personale di quest'ufficio non ha consentito negli ultimi anni di effettuare visite ispettive adeguate per verificare lo stato di degrado delle infrastrutture assentite in concessione".
Queste le inquietanti parole messe nere su bianco da Placido Migliorino, dirigente del Mit. Così traducibili: nessuno ha controllato a dovere la tenuta e la sicurezza dei viadotti dell'autostrada A24 e A25, con buona pace degli allarmi lanciati, dopo il tragico crollo del viadotto Morandi di Genova, che ha provocato 43 morti, anche da fonti tecniche interne alla società concessionaria Strada dei Parchi, della holding dell'imprenditore abruzzese Carlo Toto, relativamente alle condizioni di pericolo rappresentato da molti piloni che sostengono i viadotti delle autostrade A24 e A25 che non sarebbero sicuri, soprattutto da Pietrasecca a Roma.
Allarme ridimensionato però dal vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris.
Non si è fatta attendere la risposta di Strada dei Parchi, che in una nota assicura che "i progetti sono stati approvati, sono mesi che lottiamo per fare i lavori".
"Per la manutenzione ordinaria dell’autostrada, la società Strada dei Parchi ha investito fino ad oggi più di 700 milioni, tutti questi interventi sono stati autorizzati e verificati nel tempo dagli uffici del Ministero - aggiunge Sdp - Ma è la manutenzione straordinaria, imposta dal rischio sismico, che è stata 'dimenticata' dal governo. Ancora oggi, la società è in attesa dei finanziamenti necessari per completare la 'messa in sicurezza' del tracciato. Finanziamenti, è opportuno ribadirlo, previsti dalla legge".
La nota del Ministero è stata scritta in risposta all'esposto del 22 agosto, con il quale le associazioni Forum H2o, Nuovo senso civico Onlus e Stazione ornitologica abruzzese, descrivendo il degrado delle pile dei viadotti lungo le autostrade A24 e A25, tra Roma, L'Aquila, Teramo e Pescara, chiedevano di conoscere lo stato di sicurezza dell'infrastruttura
"Siamo alla resa dello Stato, che attesta l'inadeguatezza dei controlli e la mancanza di risposte sulla sicurezza. Si ammettono il degrado e la necessità di urgenti lavori di manutenzione, anche ordinaria", ha commentato Augusto De Sanctis, del Forum H2o, in conferenza stampa a Pescara, insieme ad Alessandro Lanci di Nuovo senso civico onlus.
A chiedere interventi urgenti è stata ieri anche la Cgil, che chiede con forza lo sblocco della risorse, circa 200 milioni di euro, già stanziati dall'Unione europea per la messa in sicurezza definitiva anche dei piloni dei viadotti, che mostrano evidenti segni di usura. Questi fondi però, sostengono al ministero, saranno disponibili solo nel 2022.
In un passaggio successivo nella nota la Direzione generale per la Vigilanza sulle concessionarie Autostradali del Mit afferma di "condividere la manifestata preoccupazione resa dal Nuovo senso civico onlus sulla base delle poche visite eseguite da quest'ufficio negli anni passati, circa la necessità di interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltreché per la messa in sicurezza ai fini sismici delle opere d'arte".
Nella nota, inoltre, viene spiegato che "le uniche attività che quest'Ufficio ha potuto espletare con le residue risorse rese disponibili sono state limitate all'effettuazione delle visite Pam e alle verifiche dei lavori dell'antiscalinamento. Conseguentemente - si legge nel testo - non è possibile, allo stato attuale, dare un riscontro sui contenuti tecnici citati nella missiva".
"Invieremo subito la nota del ministero alle procure già interessate dal nostro esposto - fa sapere ancora De Sanctis, -. È un documento sconvolgente, perché non solo si mette nero su bianco che non si è in grado di dare risposte tecniche ai quesiti posti, in quanto i controlli sono, testualmente, 'inadeguati', ma si aderisce alle preoccupazione delle associazioni perché le poche visite sul campo hanno comunque fatto emergere criticità rilevanti".
Lanci aggiunge che "lo stato dei viadotti è sotto gli occhi di tutti, con ferri scoperti e ossidati e degrado del calcestruzzo, tutte questioni che ricadono nella manutenzione ordinaria - dice l'esponente di Nuovo Senso Civico, mostrando alcune immagini raffiguranti i piloni dei viadotti degradati -. Dopo questa lettera, pur prendendo atto di quanto dichiarato dal concessionario, che sostiene di avere speso circa 200 milioni di euro in poco meno di una decina di anni, in attività ordinarie di manutenzione, è indifferibile che il Governo assicuri tutto il personale necessario per realizzare nel più breve lasso di tempo i controlli sullo stato di sicurezza non solo di ponti e viadotti, ma anche del resto del tracciato autostradale".