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Data: 03/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Riunione d'urgenza per non perdere i fondi. La lettera choc che richiede i 6 milioni per il ponte non fatto dà una scossa alla Provincia di Teramo

TERAMO Uno schiaffo a mano aperta. L'effetto che la lettera choc della Regione ha avuto sulla Provincia di Teramo è questo. Con una decisione, che ha pochi se non alcun precedente, il Dipartimento regionale Infrastrutture e Traffico ha chiesto indietro, il 20 agosto scorso, un finanziamento pubblico di 6 milioni di euro accusando la Provincia teramana di inerzia per i lavori mai partiti del nuovo ponte di Castelnuovo Vomano, e per non aver risposto a numerose sollecitazioni.La notizia è stata pubblicata ieri dal Centro e la reazione del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, è stata immediata. Per questa mattina, infatti, Di Sabatino ha convocato una riunione con i dirigenti ed i tecnici del settore lavori pubblici. La sua risposta alla Regione è quella di andare avanti con le approvazioni del progetto esecutivo dell'opera e del cronoprogramma dei lavori che, secondo il capitolato d'appalto, non avrebbe dovuto superare i 180 giorni: un termine certamente oltrepassato dopo che a marzo c'erano stati l'approvazione del progetto definitivo e l'affidamento alla ditta vincitrice che però non era quella arrivata prima. La strada di questo appalto è infatti molto tortuosa, irta di ostacoli come i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, il coinvolgimento di un organismo giuridico europeo e un interessamento della Procura della Repubblica di Teramo con tanto di blitz degli investigatori negli uffici della Provincia e il successivo cambio della dirigenza del settore.«Tutto questo ha comportato la perdita di oltre un anno di tempo. Un ritardo che non è dipeso da noi», è il commento del presidente Di Sabatino che si riserva di aggiornarci sugli sviluppi della vicenda dopo la riunione prevista per questa mattina in Provincia. Ma se è vero, come è vero, che il ricorso al Tar di un'impresa esclusa ha determinato la sospensione dalla gara e che il successivo appello al Consiglio di Stato ha definitivamente escluso la ditta che, in prima battuta, si era aggiudicata la gara d'appalto, così come si è perso altro tempo per chiarire, a livello europeo, se gli oneri amministrativi possono essere contemplati nel capitolato, oppure no, la Provincia di Teramo avrebbe più di un alibi per invalidare la lettera choc che ha avuto l'effetto di una doccia fredda.È possibile quindi che la Regione torni sui propri passi anche se in realtà il vero motivo dei ritardi, che ha fatto scattare la drastica decadenza dei fondi pubblici, sarebbe un altro. Il nuovo ponte di Castelnuovo Vomano doveva essere costruito demolendo il vecchio, invece è stato delocalizzato. Con tempi molto più lunghi per gli espropri.

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