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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Cinque sottopassi a rischio. Il cemento cade a pezzi. Ecco le opere lasciate senza manutenzione: adesso servirebbero oltre 2 milioni. Ai viadotti pericolosi si aggiungono via Vomano, via Penne e Colle dell'Ara

CHIETI I viadotti di Madonna delle Piane e di via Gran Sasso, con le «manifeste criticità» accertate dopo un «sopralluogo visivo» eseguito dai tecnici del Comune, sono i casi più gravi: cemento che si sgretola anche con le mani, come ha dimostrato il sindaco Umberto Di Primio grattando la campata, ferri a vista e arrugginiti, asfalto dissestato e solcato dalle crepe. Ma la lista di sottopassi e viadotti che avrebbero bisogno di manutenzione, tra lavori ordinari e straordinari, è lunga. Un elenco che l'amministrazione Di Primio ha mandato al ministero delle Infrastrutture chiedendo 4 milioni di euro. E, di questi fondi, almeno 500mila euro servirebbero per eseguire le verifiche di vulnerabilità sismica: a Chieti le prove di resistenza al terremoto non sono state mai fatte, neanche ai viadotti di Madonna delle Piane e di via Gran Sasso. LE ALTRE EMERGENZE. Il sottopasso pedonale di via Vomano, a Brecciarola, è chiuso dal 15 maggio scorso «per evidenti problematiche strutturali», così dice il rapporto. In tre mesi e mezzo, non è stato fatto niente e, adesso, con la riapertura delle scuole, gli studenti della zona saranno costretti a percorrere un'altra strada più lunga di circa due chilometri per raggiungere la fermata dell'autobus lungo via Tiburtina. «Il sottopasso», dice la relazione del Comune, «presenta notevoli criticità strutturali (ammaloramento del cemento e delle armature, lesioni e rigonfiamenti nelle spallette laterali). Il costo di ripristino risulta preventivabile in 300mila euro». VIA PENNE. «Tracce di ammaloramento» sono state scoperte al sottopasso di via Penne (lato Mantini): «Distacchi di calcestruzzo e da armature ossidate poiché prive di copriferro; si evidenziano, inoltre, tracce di infiltrazioni meteoriche da parte del sovrastante piano viabile di competenza dell'Anas».COLLE DELL'ARA. Il sottopasso di via Colle dell'Ara, di competenza provinciale, dice il rapporto, «evidenzia un notevole stato di degrado (ossidazione dei ferri per assenza di copriferro e distacchi di calcestruzzo)». Anche il sottopasso di via La Valle è della Provincia: «La struttura presenta evidenti criticità», a partire dal cemento danneggiato e dall'assenza dei copriferro. STRADA SAN DONATO. Un'altra struttura considerata pericolosa è il sottopasso di strada San Donato-via Spatocco: «Il sottopasso, da un'indagine esclusivamente visiva, evidenzia distacchi di calcestruzzo e tracce di ossidazione delle armature nell'intradosso dell'impalcato».VIA MATTEI. In un quadro di strutture mal messe, il sottopasso di via Mattei «non presenta criticità strutturale di rilevanza» anche se i tecnici hanno scoperto «modesti distacchi di calcestruzzo e tracce di ossidazione nell'intradosso dell'impalcato». I FONDI. Se per i due viadotti che, ogni giorno, sostengono il peso di migliaia di mezzi che entrano ed escono dalla città sono necessari 1,7 milioni - 1.030.000 per Madonna delle Piane e 670mila euro per via Gran Sasso - per gli altri sottopassi teatini c'è bisogno di altri 2,3 milioni di lavori. Soldi che, quasi sicuramente, non arriveranno interamente e subito. Significa che, probabilmente, le strutture potrebbero restare nelle stesse condizioni attuali per mesi e mesi.

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