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Pescara, 24/11/2024
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03/09/2018
AbruzzoWeb
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Abruzzo verso le regionali - Regionali: Udc pensa a correre con simbolo Dc, «Candidato chi unisce di più». Il coordinatore Di Giuseppantonio, «Non importa di quale partito sia ma che metta tutti d'accordo; Centrodestra deve ritrovare guida collegiale come dal 1994»
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FOSSACESIA - Il simbolo della Democrazia Cristiana, "che con le sue idee e azioni ha reso questa regione tra le più importanti del Mezzogiorno", potrebbe tornare ad essere presente sulle schede elettorali delle ormai prossime elezioni regionali abruzzesi, nella coalizione del centrodestra.
La proposta è arrivata dall'ex ministro Gianfranco Rotondi, che alle politiche del 4 marzo scorso è stato rieletto deputato nel collegio Pescara-Chieti con Forza Italia (anche se in rappresentanza della sua Rivoluzione cristiana), e, annuncia il coordinatore regionale Enrico Di Giuseppantonio, l'Udc valuterà già nel comitato regionale convocato per la prossima settimana se essere presente alla tornata elettorale con lo storico scudo crociato, rinunciando all'attuale simbolo.
Il sindaco di Fossacesia (Chieti) ad AbruzzoWeb parla poi della coalizione di centrodestra e del candidato presidente: "Non importa se sia di questo o quel partito - dice - l'importante è che sia una persona onesta, capace, trasparente e che metta tutti d'accordo".
"La settimana prossima ci sarà il comitato regionale dell'Udc a Pescara per stabilire un programma di attività propedeutico agli incontri che ci saranno con il resto della coalizione per stabilire idee e programmi e percorrere la strada che rafforzi la coalizione del centrodestra e abbia le idee chiare - spiega ancora Di Giuseppantonio - Poi incontreremo gli altri partiti, è opportuno ampliare il perimetro a tutti coloro che si riconoscono nelle idee del centrodestra".
Per l'ex presidente della Provincia di Chieti, che ha mancato per un soffio l'elezione alla Camera nel collegio Lanciano-Vasto, dove come nel resto degli uninominali ad eccezione di quello dell'Aquila ha prevalso il Movimento cinque stelle, "si deve tener conto delle proposte, in un momento in cui demagogia e semplificazione non danno l'idea di cosa si voglia fare".
"Avremo anche incontri provinciali per raccogliere proposte, suggerimenti e tutto quello che arricchisce un programa che abbiamo in mente. Nell'ultimo periodo abbiamo anche avuto incontri bilaterali per un confronto sereno, poi si passerà a decidere chi deve essere il candidato presidente e la composizione delle liste", aggiunge.
"Scontri che esistono sempre ma superabili", per Di Giuseppantonio, quelli che si sono verificati tra Forza Italia e Lega, in guerra per la leadership in Abruzzo, con gli azzurri che rivendicano il risultato elettorale che li ha visti primeggiare in controtendenza nazionale, e i salviniani che guardano ai sondaggi secondo i quali i rapporti di forza sono oggi ribaltati.
E sulle tensioni tra i due maggiori partiti della coalizione, insiste: "Il candidato presidente deve essere una persona di qualità in grado di coalizzare tutte le forse e quindi avere la possibilità di essere eletto, non è giusto pensare 'tocca a questo' e questo magari decide un candidato che non ha il sostegno di tutto e neanche dei cittadini".
"La guida deve essere collegiale, come sempre abbiamo detto dal 1994 ad oggi la pari dignità deve prevalere sulle decisioni", fa osservare Di Giuseppantonio, che dal canto suo ammette di non aver ancora deciso se candidarsi al Consiglio regionale, "ho ancora un mese di tempo per dimettermi".
Così, anche all'ipotesi di una discesa in campo dell'ex ministro Gaetano Quagliariello, su cui secondo quanto svelato proprio da questo giornale starebbe ragionando il centrodestra, il leader dell'Udc reagisce sottolineando come sia "una persona perbene come lo sono tutte quelle che si sono proposte, ma vanno valutate collegialmente".
Nessun rimorso, da parte del leader abruzzese dell'Udc, per la sconfitta alle politiche: "Abbiamo perso in tutti i collegi dalle Marche alla Sicilia, escluso L'Aquila, il confronto non è stato sui candidati ma sui simboli", dice.
"Se non si torna ad approfondire le questioni e a fare la radiografia corretta anche dei candidati, difficilmente possiamo trovare negli eletti dei punti di riferimento che siano in grado di interpretare i bisogni della società", continua Di Giuseppantonio, "io che ho una lunga esperienza politica locale posso dire che la mia base essenziale è stata sempre l'onestà e la trasparenza, il parlare chiaro, il protestare quando un problema non viene risolto, cercare di proporre soluzioni anche quando si è all'opposizione".
E nel momento in cui ponti e viadotti sono osservati speciali in tutta Italia dopo il caso del Morandi di Genova, il sindaco di Fossacesia ricorda come "quando cadde il ponte sulla statale 16 Adriatica imposi all'Anas di revisionare anche gli altri e uno di questi negli anni successivi è stato rifatto".
"I problemi vanno affrontati realmente, anche cercando di trascurare il fatto che l'argomento sia solo oggetto di propaganda", fa osservare.
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