PESCARA Tre milioni di chilometri percorsi in meno, a cui hanno fatto da contraltare l'aumento del 5% delle tariffe di biglietti e abbonamenti, e una perdita di 1,7 milioni di ricavi da traffico veicolare. E ancora: quasi 10 milioni di crediti verso clienti (di cui 4 nel solo 2017), il "crollo" della liquidità passata da 6,8 a 2,6 milioni, un calo dell'attivo nello stato patrimoniale da 211 a 175 milioni in tre anni, la riduzione del fondo rischi da contenzioso di quasi un milione di euro. Sono alcuni dei numeri del bilancio di Tua, resi noti dal portavoce del M5S in Consiglio regionale, Domenico Pettinari, che boccia a tutto tondo la gestione della Tua, chiedendo l'azzeramento dei vertici della società. Ai numeri di prima si aggiungono, i 20 milioni di debiti verso fornitori e, nel febbraio di quest'anno, l'apertura di una nuova linea di finanziamento per quasi 15 milioni di euro.«Questa società è decotta e finita, la gestione della fusione delle aziende del trasporto pubblico abruzzese, che ha dato vita a Tua Spa, è stata un fallimento. Lo dicono i numeri di un bilancio che si traduce nel più grande bluff della Regione Abruzzo sotto il governo D'Alfonso. Sono aumentati i costi e nel contempo diminuiti i servizi. Per questo chiediamo l'azzeramento dei vertici aziendali e auspichiamo che la Giunta regionale», ha detto Pettinari nel corso di una conferenza stampa, «che dopo la sanità registra un fallimento anche sui trasporti, vada finalmente a casa». Nel dossier di Pettinari, intitolato "La fusione del fallimento - I conti che svelano la situazione di Tua", il consigliere sottolinea che «sono aumentati i costi per i cittadini e nel contempo sono diminuiti i servizi. I chilometri su cui è erogato il servizio di trasporto sono diminuiti, eppure abbiamo un maggior numero di costi per materiali di ricambio. Il personale per sicurezza e manutenzione è stato ridotto, ma sono aumentati i dirigenti, sono stati spesi soldi per combattere l'evasione dei biglietti, ma sono aumentati i viaggiatori senza titolo di viaggio. E ora, a fine legislatura, la maggioranza chiude la porta dei cinque anni di centrosinistra indebitando l'azienda dei trasporti per ulteriori 15 milioni di euro verso le banche».Pronta la replica di Tua. «Relativamente all'andamento dei costi esterni pre e post fusione», si legge in una nota, si è passati dai 52 milioni del 2015 ai 41 del 2017. Alla luce di quanto sopra, i numeri evidenziano che dalla fusione è risultata una riduzione di costi soprattutto sui fattori della produzione acquistati all'esterno che infatti si riducono di circa 10 milioni di euro. Per quanto concerne i debiti totali, i dati dell'ultimo triennio appaiono piuttosto chiari e dimostrano come si sono ridotti di ben 22 milioni di euro circa. Per quanto riguarda i rapporti con le banche, la delibera citata dal consigliere Pettinari fa riferimento ad un contratto finalizzato ad anticipare le risorse finanziarie della Regione e non a creare incremento di indebitamento strutturale. Nonostante l'aumento delle tariffe, il valore medio di corsa semplice e di un abbonamento mensile risulta essere tra i più bassi d'Italia, basti pensare che il prezzo di un biglietto singolo è pari a 1,10 euro mentre nelle principali città italiane è pari ad 1,50 euro». (a.bag.)