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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Regionali, scatta la corsa. Lolli avvia l’iter: chiesto l’incontro. Di Stefano, assist al centrodestra: «Urne a novembre»

L’AQUILA Il percorso che porterà alle nuove elezioni regionali è cominciato ufficialmente ieri. Al termine del periodo di ferie, infatti, il vice presidente della giunta regionale, attuale “reggente”, Giovanni Lolli, ha richiesto ufficialmente un incontro con la presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandera. Un passaggio che, di fatto, dà il la all’operazione. L’incontro, che si terrà a stretto giro e a cui ovviamente parteciperà il presidente dell’assise regionale Giuseppe Di Pangrazio, servirà a definire la linea di condotta in mezzo a un quadro normativo non di semplicissima interpretazione. Lolli e Di Pangrazio si presenteranno con un corposo dossier e, ovviamente, cercheranno di depurare la decisione da tutti gli aspetti squisitamente politici. Le opposizioni, dai Cinque stelle a Forza Italia, per arrivare alle nuove anime civiche premono affinché si torni alle urne entro l’anno. Tutte le ipotesi, ad oggi, sono da considerarsi prive di fondamento. Ieri Lolli ha voluto fissare i “paletti” del suo ragionamento: «Insieme alla presidente ci incontreremo e stabiliremo una data congrua sulla base delle norme. La mia particolare propensione è questa: dare ai cittadini la massima possibilità di poter partecipare e a tutti quelli che si vorranno candidare identiche e uguali condizioni ». Tra le righe, dunque, pare di leggere che Lolli non vorrebbe arrivare a ridosso delle festività natalizie (tenendo conto anche della campagna elettorale) e, contempo, intende concedere un lasso di tempo ragionevole a chi volesse dimettersi per candidarsi. Le correnti di pensiero sono due: c’è chi interpreta le norme con l’obbligo di dover tenere le elezioni entro 90 giorni dal decreto di scioglimento del Consiglio (in questo caso entro il 16 novembre) e chi sostiene che entro tre mesi vada solo fissata la data.

Di Stefano, assist al centrodestra: «Urne a novembre»

PESCARA La prima questione posta è quella della data del voto. Fabrizio Di Stefano mette fretta al presidente della Regione, Giovanni Lolli: «Decisione politica che spetta a lui, non al presidente della Corte d'Appello. Bisogna andare al voto subito, entro novembre». Un affondo con cui l'ex parlamentare di Forza Italia apre di fatto ufficialmente la campagna elettorale. Esponente storico della destra teatina, molto vicino all'amico aquilano Gianfranco Giuliante (grande tessitore di rapporti in Abruzzo all'interno della Lega di Matteo Salvini), Di Stefano non nasconde più la sua aspirazione: porsi alla guida del centrodestra alle prossime regionali con il sostegno di quei movimenti civici di area che hanno già fatto il suo nome per la corsa alla presidenza. La mia candidatura? La disponibilità c'è tutta, risponde lui senza sottrarsi alla domanda più impegnativa, consapevole che la concorrenza da battere, all'interno del centrodestra, questa volta è fortissima e tutto sarà deciso, come sempre, al tavolo nazionale. Sono pronto a un impegno difficile ma appassionate - precisa Di Stefano -, il mio sforzo è quello di unire il centrodestra per consentire a questa regione di rialzarsi dopo 4 anni e mezzo di assoluto disastro in cui abbiamo visto un presidente andare sulle cronache nazionali solo per i servizi de Le Iene e di Striscia la notizia. Il bersaglio della campagna elettorale è servito: Dobbiamo fare un grande sforzo - incalza Di Stefano -, non basterà vincere le elezioni. Occorre raddrizzare una barca distrutta dalla sinistra, tutta la sinistra, perché qui non si tratta solo di D'Alfonso ma del disastro creato da una intera classe dirigente. E gli affondi all'ex governatore non si fermano qui: Questa è una Regione governata per 147 giorni illegittimamente (la questione del doppio incarico, ndr). E' riesplosa la spesa sanitaria, con il rischio del ritorno al commissariamento. Nella società dei trasporti, Tua, si dovevano garantire i risparmi mentre si fanno nuovi concorsi per l'assunzione di personale. Lo stesso avviene per gli altri incarichi dirigenziali in Regione. La questione più urgente resta però quella del ritorno al voto: So che Lolli ha scritto al presidente della Corte d'Appello, Francabandera, per fissare un incontro. A parte il fatto che avrebbe potuto farlo prima, nei giorni scorsi, ci sembra solo un modo per prendere altro tempo visto che la Corte d'Appello deve solo verificare la correttezza delle procedure, mentre la scelta della data spetta alla politica. E a proposito del ritorno alle urne, ce una data che comincia a farsi strada: quella di domenica 2 dicembre. L'attuale maggioranza, Pd in testa, è ormai consapevole di non poter tirare oltre la corda con le opposizioni. La domenica successiva, quella del 9, arriva in concomitanza con il ponte dell'Immacolata e c'è il rischio che possa tenere fuori dalle mura molti elettori. Le domeniche successive (il 16 e il 23) sono troppo a ridosso del Natale. Ecco perché la data del 2 dicembre, interpretazioni di legge permettendo, potrebbe incontrare i favori di tutti dopo avere scartato i mesi più freddi (gennaio e febbraio) che non hanno mai riservato buone sorprese a causa della rigidità del clima:100 comuni su 305 sono collocati oltre i 1.000 metri di quota. Intanto il Pd resta in attesa del grande sì di Giovanni Legnini che non potrà comunque arrivare prima della scadenza del mandato a Palazzo dei Marescialli (il 24 settembre). E' il nome più autorevole a cui affidare le sorti di una sfida difficile per il partito di D'Alfonso. Gli amici del vice presidente del Csm parlano di travaglio vero che starebbe vivendo l'esponente politico teatino in attesa di sciogliere le sue riserve sulla candidatura. Altri sono convinti che il gesto di generosità verso il suo Abruzzo, per quanto sofferto, non tarderà ad arrivare.

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