La data delle elezioni è il collante che ricompattare il centrodestra. Ed è la notizia politica del giorno. Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Udc, firmano insieme un comunicato per chiedere al presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandera, di far tornare l’Abruzzo subito al voto per le regionali. Lo fanno nel giorno in cui Giovanni Lolli rompe il silenzio e dice: «Oggi abbiamo avviato formalmente i rapporti e si è attivata la procedura. Ho sentito il presidente della Corte d'Appello che si è dimostrato molto disponibile e cordiale e che mi ha informato del fatto che già sta esaminando la documentazione. Molto presto ci sarà il primo incontro», continua il presidente vicario della giunta regionale. «Quanto ho letto finora è assolutamente fuori luogo: la procedura è chiara, ci sarà una decisione presa collegialmente a seguito delle riunioni che faremo». Ma il pressing del centrodestra è già partito: «Il voto per la Regione è un’esigenza irrinunciabile e non rinviabile di tutta la comunità abruzzese che non merita di subire questo stillicidio di immobilismo dovuto alla sfrenata ambizione di personaggi abili nei giochi di prestigio e nelle tecniche dilatorie. La fissazione della data deve compenetrare il rispetto delle leggi, umiliate da quanto accaduto dopo il 23 marzo, nonché l’esigenza di fornire in tempi brevi alla Regione una guida autorevole legittimata dal consenso democratico degli elettori. Per questi motivi il centrodestra unito fa voti affinché venga sciolta al più presto ogni riserva sulla data delle elezioni. E auspica che, legittimamente, venga restituita la parola agli abruzzesi entro il 2018», firmato Nazario Pagano (Forza Italia) Giuseppe Bellachioma (Lega), Etel Sigismondi e Giandonato Morra (Fratelli d’Italia), Enrico Di Giuseppantonio (Udc). Niente accenni a chi sarà il candidato presidente. Ma Pagano, a voce, conferma l’intenzione di sottoporre a sondaggio i nomi di Mauro Febbo, Umberto Di Primio, Paolo Gatti e Antonella Di Nino. Per Forza Italia non ci sono altri nomi. La risposta al centrodestra unito arriva dai 15 consiglieri regionali di maggioranza che ieri si sono incontrati a Teramo: «I partiti del centrosinistra dovranno mettere al centro della scena le migliori espressioni della società civile abruzzese», scrivono quasi a voler incitare personaggi di spessore magari titubanti. «Per far questo occorre un candidato presidente forte e autorevole, che sappia dialogare con tutti e che non sia indicato nel chiuso delle stanze romane ma dal territorio. L’Abruzzo ha una sua precisa identità e non deve diventare terreno di scontro della maggioranza nazionale », è invece la bordata al centrodestra. Niente accenni in questo caso alla data delle elezioni. Ipotizziamo comunque i tempi: mettiamo che il presidente Francabandera incontri Lolli e Di Pangrazio a metà della prossima settimana, e che si prenda qualche giorno per decidere la data che potrà essere a 90 o 120 giorni. Ma ipotizziamo pure che nel quadro che i due politici le forniranno ci sia un tema chiave da affrontare: trovare i soldi per le elezioni il cui costo è di 8 milioni di euro. Soldi che non sono previsti nel bilancio 2018 essendo queste elezioni anticipate. Tra gli ostacoli è il più concreto. Per causa di forza maggiore, non avendo i Comuni liquidità sufficienti per anticipare le spese, il voto può slittare al 2019, per dare il tempo al Consiglio regionale uscente di approvare il bilancio di previsione con il maxi costo delle elezioni.