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Data: 04/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair, beffa retroattiva per il bagaglio portato a bordo

ROMA «Pacta sunt servanda», i patti vanno rispettati: è un principio che Ryanair non ama quando si parla di trolley. Contro la stangata con effetto retroattivo sul costo dei bagagli a bordo ora interviene anche l'Enac (ente nazionale aviazione civile): ha scritto alla compagnia per chiedere chiarimenti «e per richiamare il vettore ad applicare in modo corretto le condizioni di trasporto». Il Codacons (comitato difesa consumatori) ha presentato un esposto, spiegando: «Non è possibile vendere un servizio a un certo prezzo e a precise condizioni, modificando le scelte economiche dei consumatori, per poi cambiare le regole del gioco in corsa. I viaggiatori, se avessero conosciuto prima le nuove pratiche di Ryanair e le tariffe sui bagagli, avrebbero potuto optare per altri vettori, reperendo a tempo debito biglietti che oggi costeranno sicuramente di più».
Ma cosa è successo? Ricapitolando: dal primo novembre Ryanair farà pagare il trolley da 10 chili a bordo, quello che storicamente, da quando esiste il colosso low cost, è sempre stato compreso nel prezzo. Ufficializzata con le prenotazioni completate dal primo settembre, l'innovazione era stata discussa, digerita, criticata, ma comunque ogni passeggero lo sapeva, confrontava i prezzi con quelli di altre compagnie e poi decideva. Ma la brutta sorpresa, che ha causato la rivolta sul web, è un'altra: la stangata ha effetto retroattivo, vale anche per chi ha acquistato mesi fa il biglietto per un viaggio a novembre. In sintesi: chi con molto anticipo, magari a tariffa stracciata, aveva prenotato un volo per novembre prima dell'annuncio Ryanair (e dunque aveva dato per scontato che il trolley da 10 chili sarebbe stato compreso nel prezzo), ha ricevuto una mail dalla compagnia che dice: devi pagare.
LE SCELTE
Vengono date due opzioni, esattamente come chi prenota oggi, ma in forma non proprio trasparente perché retroattiva. Caso di vita vissuta: biglietto acquistato un mese fa per un volo da Berlino verso un aeroporto italiano per metà novembre. 16.99 euro, compreso il trolley da 10 chili. Affarone, ma per Ryanair il detto latino «pacta sunt servanda» non vale. Ecco arrivare una mail che annuncia al cliente: «La tua prenotazione subisce variazioni in seguito all'introduzione delle nostre nuove regole sul bagaglio a mano. Dal primo novembre puoi portare a bordo solo una piccola borsa personale (massimo 40 per 20 per 25 centimetri) che deve stare sotto il sedile di fronte a te». E il trolley più voluminoso per il quale, al momento della prenotazione, Ryanair aveva promesso l'imbarco gratuito? La compagnia irlandese offre le due opzioni che prospetta a chiunque prenoti in questi giorni: pagare 8 euro per l'imbarco prioritario (così porti sull'aereo trolley da 10 chili e bagaglio piccolo) o 10 euro per imbarcare quel trolley al check-in in stiva (per il bagaglio ancora più grande da 15 chili invece si pagano le canoniche 25 euro).
La mail offre una terza opzione: annullare la prenotazione e ottenere la restituzione di quanto speso. Ma ha il sapore di una beffa perché magari nel frattempo hai rinunciato a un'offerta più conveniente di un'altra compagnia.

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