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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il caso A24 e A25. Caro-pedaggi, i sindaci marciano su Roma. Il 19 la manifestazione. Pescara e Chieti compatti con L'Aquila

CARSOLI Si preannuncia un autunno caldo, quello sul fronte della protesta contro i maxi aumenti dei pedaggi autostradali su A24 e A25, in vista della manifestazione del 19 settembre, che si terrà a Roma, davanti al Ministero dei Trasporti. Un fronte che copre ormai l'intero Abruzzo. Al fianco degli amministratori delle province dell'Aquila e di Teramo (sostenuti dai colleghi della regione Lazio) che tornano a bussare alla porta del Ministro Danilo Toninelli, «affinché il governo giallo-verde passi dalle parole ai fatti», si sono schierati ufficialmente i Comuni di Pescara e Chieti. Al vertice pre-manifestazione, nel Municipio di Carsoli, infatti, erano presenti il sindaco del capoluogo teatino, Umberto Di Primio e la consigliera comunale Dem, Leila Kechoud, in rappresentanza di Marco Alessandrini. Sul versante pescarese, la consigliera Leila Kechoud, dà voce a un timore che serpeggia tra gli amministratori, e cioè che, dopo i drammatici fatti di Genova, la questione sicurezza, «che dovrebbe essere una cosa consolidata, oscuri completamente le richieste portate avanti da mesi dai sindaci che chiedono pedaggi più bassi. Ora, con l'adesione delle amministrazioni Alessandrini e Di Primio», afferma Kechoud, «la lotta contro i maxi aumenti si è allargata anche all'area costiera abbracciando l'intero Abruzzo». Aree montane e costiere, quindi, unite nella battaglia mirata a mettere i cittadini abruzzesi sullo stesso piano degli altri utenti delle autostrade italiane, dove il pedaggio è nettamente più basso. La lotta è condivisa coi colleghi del Lazio: l'autostrada, infatti, attraversa entrambi le regioni. E proprio in virtù dell'alleanza, nella riunione operativa a Carsoli, i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo, impegnati nella lotta contro il caro-pedaggi sull'A24/A25, dopo la toccata e fuga del precedente faccia a faccia, chiedono al Ministro Toninelli un «nuovo incontro» in concomitanza con la manifestazione in agenda il 19 settembre, dalle 10.30, nel piazzale di Porta Pia, davanti al Ministero dei Trasporti. E lanciano un ultimatum al governo Lega-M5s. «L'accoglimento, entro il 30 di settembre, delle richieste avanzate da tempo: blocco degli aumenti delle tariffe, creazione di un tavolo istituzionale promotore anche di una legge che modifichi gli attuali criteri concessori e ridetermini le condizioni di composizione dei pedaggi, declassificazione del tratto urbano della A24 da che va dalla barriera di Roma Est fino all'intersezione con la Tangenziale Est e di alcuni tratti autostradali da montani a non montani. In caso di mancato accoglimento delle richieste», afferma la padrona di casa, il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, a nome della delegazione di amministratori di Lazio e Abruzzo, composta anche da Rinaldo Seca, primo cittadino di Castelli, Alfonsino Scamolla, consigliere Provincia di L'Aquila, Beniamino Pandolfi, sindaco di Colle di Tora (Rieti), Luigino Testi e Luciano Romanzi (presidenti IX e X Comunità montana Lazio), «scatterà una nuova fase di mobilitazione con azioni attive anche nei caselli autostradali». Al fianco degli amministratori in lotta si schierano anche le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni di categoria Cna e Confesercenti. Oggi, alle 11.30, sempre al Municipio di Carsoli, il faccia a faccia tra amministratori e sindacati per concordare una strategia d'intenti mirata allo stesso obiettivo: mettere fine ai maxi aumenti autostradali che danneggiano le imprese, l'economia, il turismo e lo sviluppo dell'Abruzzo. Le ragioni della battaglia, con invito a partecipare alla manifestazione del 19 settembre a tutti i cittadini abruzzesi e laziali ,saranno ribadite in due conferenze stampa: la prima a Pescara il 13 settembre alle 11, nella sala conferenze dell'Aeroporto d'Abruzzo; l'altra a Tivoli (Lazio) il 14 settembre, alle 12, nella sala rossa del palazzo San Bernardino. Due regioni unite per una giusta causa: tariffe autostradali eque.

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