Solo un intervento contrario di una deputata leghista e nessun esponente del Governo presente, ieri pomeriggio, all'audizione della delegazione Anci dei sindaci italiani in Commissione Bilancio della Camera, dove è stata chiesta a gran voce l'eliminazione dell'emendamento al decreto milleproroghe (già approvato in Senato) che congela al 2020 i fondi del bando per le periferie. Basta questo per descrivere il cammino in salita che i sindaci italiani, titolari dei 96 progetti finanziati dal precedente governo Gentiloni con 2 miliardi e 700 milioni di euro, dovranno affrontare per convincere i deputati a ribaltare il voto dei senatori quando, martedì 11 settembre, il testo approderà a Montecitorio. All'interno dell'ampia e politicamente trasversale delegazione dei sindaci, coordinata dal presidente nazionale Anci e primo cittadino di Bari Enzo Decaro, in commissione c'era anche il primo cittadino pescarese Marco Alessandrini, chiamato a difendere i 18 milioni di euro che serviranno al completamento della strada pendolo, oltre che all'importante riqualificazione di quartieri degradati come Borgo Marino, Zanni e Fontanelle: «Non ho trovato un grande clima di apertura - conferma Alessandrini -, ma ciò dipenderà anche dalla mobilitazione che saremo in grado di creare». L'unico aspetto consolante rilevato durante l'audizione è stato il risveglio dei deputati d'opposizione: «In Senato - ricorda il sindaco di Pescara - è avvenuto un pasticcio e perfino gli esponenti del Pd, che il bando per le periferie l'avevano voluto, hanno votato a favore dell'emendamento sospensivo. Ora, evidentemente, hanno capito di aver commesso un errore e le opposizioni sono sul punto». Ora, dunque, non resta che attendere l'approdo alla Camera del decreto milleproroghe per capire se l'emendamento potrà essere cassato. Un'eventualità, al momento, piuttosto improbabile: «Terremo alta l'attenzione» assicura Marco Alessandrini, che con l'assessore Cuzzi e i sindaci dell'Anci si prepara a una grande mobilitazione ovvero a dare battaglia nei tribunali.
LE ASSOCIAZIONI PARTNER
Intanto, oggi pomeriggio, il primo cittadino dovrà rendere conto a tutte le associazioni (Arci Pescara, Ananke onlus, Artisti per il Matta, La Favola bella, Movimentazioni, Caritas diocesana Pescara-Penne, ConfserviziCispel Abruzzo, Legacoop Abruzzo, On The Road e Metro olografix) che dei progetti del bando sono partner: «Invitiamo tutte le forze politiche abruzzesi e i loro rappresentanti istituzionali - esortano - ad intervenire immediatamente in sede parlamentare per evitare che i cittadini delle periferie di Pescara, le vere vittime della sospensione, vengano ulteriormente penalizzati». Realtà che hanno cofinanziato i progetti per garantire 10 anni di attività: «I cittadini ammoniscono le associazioni - saranno privati di interventi non solo infrastrutturali, ma di azioni sociali e culturali coordinate tra loro e mirate alla lotta contro la povertà, alla sicurezza della città, al miglioramento dell'occupabilità e dell'inclusione sociale».