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Data: 05/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Genova, sfollati in rivolta è scontro Toti-Di Maio Toninelli accusa: pressioni

GENOVA Disperazione e rabbia, la prima protesta degli sfollati di Genova va in scena durante la seduta congiunta dei consigli regionali e Comunali: «Non siamo come cani a cui si tira un osso». Chiedono una legge speciale, vogliono risposte. Ma la polemica rimbalza in fretta a Roma, quando Luigi Di Maio twitta la sua solidarietà e il governatore ligure replica: «Evitiamo gli slogan, se i soldi sono pochi il governo li stanzi». Non una parola invece dall'altro vicepremier, Matteo Salvini. Nel pomeriggio sarà il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli ad annunciare, un po' enfaticamente e mentre promette aiuti alle famiglie, che il governo non cambierà linea: non sarà Autostrade a ricostruire. «La ricostruzione - spiegherà - sarà affidata a un soggetto pubblico, ma a pagare i costi sarà la società concessionaria Aspi. Il governo è compatto nel ritenere che i lavori di ricostruzione del ponte non possano essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità di custodirlo».
Arrivano alle 10 del mattino in Consiglio regionale non invitati. Dopo alcuni interventi la protesta va in scena. «Prima della viabilità ci siamo noi, vogliamo la casa!», gridano. «Abbiate la stessa considerazione che avete avuto per Ansaldo Energia», insiste una donna. Espongono cartelli: «Quelli di ponte Morandi, 50 anni di servitù, due settimane di sofferenze. Nessuna demolizione senza per noi una soluzione».
LA POLEMICA
Quando Di Maio in un tweet dà ragione gli sfollati, Toti non si trattiene. «Gli sfollati hanno perfettamente ragione. Non si può lasciare la gente in balìa delle elemosine di Autostrade - twitta il vicepremier - Stiamo mettendo a punto un decreto urgente che, oltre al problema di tante persone abbandonate in Italia come i terremotati di Ischia e del Centro Italia, affronti anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto ad una casa». A stretto giro e visibilmente irritato Toti sbotta: «Se Di Maio vuole aumentare i fondi li accettiamo». Poi aggiunge: «Mentre esterna a casa sua noi siamo qui con gli sfollati. Per aiutare Genova servono meno polemiche e più fatti concreti. Noi aspettiamo le leggi che ci consentano di aprire e accelerare cantieri, risarcire cittadini e imprese, e ricostruire il ponte».
GLI AIUTI
Intanto Toninelli davanti agli scranni della Camera annuncia sostegni diretti alle famiglie e alle imprese anche «prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione», e assicura che «tutti gli sfollati entro tre mesi avranno una sistemazione». Poi sottolinea che «il governo metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare». Ma soprattutto spiega che il nuovo ponte sarà ricostruito entro un anno. E aggiunge che il governo è compatto nel ritenere «che i lavori non possano essere affidati a chi giuridicamente ha la responsabilità di averlo fatto crollare».
Il ministro sferra anche un affondo riguardo alla pubblicazione delle concessioni sul sito del Mit. «Nonostante le pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subito - afferma - abbiamo messo a disposizione della collettività atti che tanti cittadini nel corso degli anni hanno richiesto all'Amministrazione, vedendosi sempre sbattere portoni in faccia».
GLI ALLOGGI
E la dichiarazione fa scoppiare la bagarre in Aula. NcI, FI, e Pd chiedono al ministro di «fare i nomi» di chi gli ha fatto pressioni, di presentarsi in procura. Quanto al tema delle persone che non possono più disporre delle proprie abitazioni, Toninelli ha ribadito che «tutti gli sfollati riceveranno una sistemazione entro 3 mesi. Sono 255 famiglie, per un totale di 566 persone e gli alloggi pubblici messi a disposizione sono ad oggi 170, di cui 88 sono stati già assegnati o opzionati».

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