PESCARA Nell'Abruzzo che frana, e con la stagione delle piogge in avvicinamento, ci sono 11 Comuni che dovranno attendere per mettere al sicuro strade e centri abitati, perché i finanziamenti destinati alla mitigazione del rischio idrogeologico non ci sono più. Si tratta di Montesilvano Colle, Collecorvino, San Giovanni Lipioni, Montelapiano, Manoppello, Roccaspinalveti, Torricella Sicura, Civitaquana, Abbateggio, Orsogna, Rocca San Giovanni. Secondo la denuncia formulata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e dal presidente della commissione di Vigilanza della Regione, Mauro Febbo, il pasticcio sarebbe da attribuire alla giunta D'Alfonso, prima che l'ex governatore optasse per il mandato senatoriale, quando fu assunta la decisione di trasferire 10 milioni dei fondi destinati dal Patto per il Sud alla mitigazione del rischio idrogeologico (circa 40milioni complessivi) per l'acquisto dei nuovi pullman di Tua. Sospiri ha spiegato che la decisione fu presa dallo stesso D'Alfonso, con l'impegno di ripristinare il finanziamento attraverso le risorse che la Commissione europea aveva destinato all'Abruzzo (20milioni di euro) per l'emergenza neve e terremoto del 2016. «I soldi dell'Europa - spiega il capogruppo di Forza Italia - sono arrivati davvero, ma con il vincolo di destinarli unicamente ai centri ricadenti nel cratere sismico, visto che erano stati chiesti per questo. Così, gli 11 Comuni elencati si trovano oggi scoperti, con l'impossibilità di avviare le opere necessarie ad arginare le frane».
AUTUNNO
Tutto questo mentre l'autunno è alle porte. «Quello che accade alle prime piogge, da Genova passando per l'Abruzzo - osserva ancora Sospiri - non devo certo raccontarlo io: le strade vengono giù. Non abbiamo nulla contro l'acquisto dei nuovi mezzi di Tua, ma quei 10milioni dovevano servire per altro, emergenze urgenti legate alle frane che erano in attesa di risposte. Parliamo di Comuni già pronti a partire con i lavori e che invece hanno ricevuto lo stop perché i fondi non ci sono più. Sindaci che non sanno più che pesci prendere». Febbo e Sospiri dicono di avere già incontrato il presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli per chiedere di intervenire subito: «Riconosciamo la serietà istituzionale di Lolli. Sappiamo che è persona di parola, mentre la fretta e gli annunci di D'Alfonso ci hanno riservato questa ennesima sorpresa. Per noi - aggiungono - è da irresponsabile sottrarre risorse destinate al contenimento del rischio idrogeologico: quei 10milioni vanno trovati subito».
«La Regione non ha tagliato i fondi per la messa in sicurezza del territorio ma li ha aumentati», la replica del direttore generale della Regione Vincenzo Rivera, evidenziando come «la falsa rappresentazione dei fatti derivi da una lettura frettolosa e superficiale della delibera 217/2018 che riguarda la sola quota Fsc (fondo di sviluppo e coesione) del Masterplan». «Invero - spiega Rivera - con delibera 511/2018 sono stati programmati interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per ulteriori 20 milioni di euro a valere sulle risorse Fesr».