I Dem battono un colpo e ricominciano da Zingaretti, proprio nel giorno in cui si apprende che il Consiglio di Stato ha stabilito la data del ricorso in appello del centro sinistra il prossimo 6 dicembre. Il governatore del Lazio sembra rappresentare la speranza per la sinistra del Pd e non solo. Nella gremita sala Rivera di Palazzo Fibbioni si sono presentati anche gli esponenti di Articolo uno, fra cui Fabio Ranieri e Giustino Masciocco, forse alla ricerca di un nuovo ovile. Assente la maggior parte dei renziani. Ha risposto all'appello il gotha dem: dal segretario Stefano Albano, che aveva promesso una ripresa in autunno nella nuova sede, e così ha fatto, ma anche Giovanni Lolli; poi Stefania Pezzopane e Massimo Cialente che potrebbe avere intenzione di portare l'ala cuperliana sotto le ali di Zingaretti. Del resto il futuro candidato alla segreteria nazionale alternativa a Renzi non ha fatto mistero di aver intenzione di candidarsi proponendosi come collanteo. Sono qui da presidente, ma anche come militante ed esponente politico che dialoga con il partito per costruire una ipotesi di sviluppo. Basta con le illusioni, occorrono progetti concreti ha detto - Basta cavalcare i problemi delle persone. Occorrono soluzioni. Questo lo può fare solo una grande alleanza. Dobbiamo imparare a discutere e ad ascoltarci senza litigare ha continuato - La sconfitta è stata terribile dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo provare l'ebbrezza di cambiare idea per arrestare un declino decennale. Insomma, tutti allineati e coperti anche in vista delle elezioni regionali: così come Zingaretti potrebbe essere il candidato nazionale della Provvidenza, in molti fra i dem, sono convinti che il candidato presidente alla Regione che aggrega sia Giovanni Legnini. Dobbiamo ricostruire una speranza per l'Italia che rischia una deriva pericolosa ed eversiva ha sottolineato Zingaretti - dobbiamo competere con le grandi potenze mondiali, mentre nei territori dobbiamo unire le grandi comunità produttive locali. Possiamo vincere la sfida all'insegna della crescita e dell'equità. L'obiettivo è creare grandi sinergie fra Lazio e Abruzzo che devono sfruttare appieno le proprie vocazioni.