PESCARA «Le nuove elezioni dovrebbero tenersi non prima del 19 dicembre». A dirlo è ufficio legislativo il Consiglio regionale. La frase è riportata in un documento rimasto finora segreto. Il Centro ne è venuto in possesso ieri pomeriggio mentre all'Aquila si svolgeva un'importante riunione, forse quella decisiva, prima che il presidente della Corte d'Appello fissi la data del voto in Abruzzo.Alla riunione hanno preso parte tre dirigenti regionali, l'assessore Silvio Paolucci e il consigliere Maurizio Di Nicola, in qualità di presidente della prima commissione Bilancio. Il tema dell'incontro era stabilire i problemi organizzativi, finanziari e tecnologici, che comporteranno le elezioni regionali. Ma il punto di partenza è stato proprio il parere dell'ufficio legislativo che fa il quadro della situazione sottolineando una singolare contraddizione tra norme in vigore in Abruzzo. Quella che tutela i diritti dell'elettorato attivo, cioè gli elettori, e l'altra che si riferisce all'elettorato passivo, quindi chi vuole candidarsi e deve dimettersi da cariche pubbliche. Il parere legislativo firmato dalla dottoressa Francesca Di Muro e dalla collega Giovanna Colangelo, spiega nel primo caso «che alla luce del quadro normativo statutario, legislativo e regolamentare, le nuove elezioni regionali dovrebbero tenersi entro tre mesi decorrenti dal 10 agosto 2018 (giorno delle dimissioni di Luciano D'Alfonso, ndr)», ossia entro il 10 novembre. Ma nel secondo caso i tempi si allungano notevolmente: «Stando all'interpretazione meramente letterale della norma, nel caso di specie (l'elettorato passivo, ndr), le nuove elezioni dovrebbero tenersi non prima del 19 dicembre del 2018». La data in questo caso viene calcolata contando 120 giorni dal 22 agosto quando è avvenuta la pubblicazione del decreto di scioglimento del consiglio regionale. Sì, tra il 10 novembre e il 19 dicembre, c'è un contrasto evidente che «solo una prudente valutazione e ponderazione degli interessi sottesi alle due disposizioni normative in esame può chiarire», si legge ancora nel parere. E la prudente valutazione è affidata alla presidente della Corte d'Appello Fabrizia Francabandera e alla componente politica deputata a decidere, il presidente vicario Giovanni Lolli e il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio.A chiedere il parere legale che sposta a ridosso di Natale la data della elezione è stata un'esponente dei 5 Stelle, la consigliera regionale Sara Marcozzi. Ma a quale conclusione e giunta la riunione di ieri pomeriggio? L'orientamento che prevale è quello di votare non prima del 19 dicembre, data che fa automaticamente spostare il giorno delle elezioni alla prima domenica utile: il 23 dicembre. Ma è difficile immaginare che lo spoglio avvenga alla vigilia di Natale se non il giorno dopo. A questa conclusione se n'è aggiunta un'altra, già anticipata dal Centro, sulla difficoltà di reperire i fondi per finanziare le elezioni. La cifra esatta comunicata dal dirigente di settore è di 7.993.000 euro. Sarebbe così più opportuno attendere una manciata di giorni, rinunciando alla fatidica data del 23 dicembre, per approvare il bilancio di previsione del 2019, rinviando le elezioni regionali al prossimo anno. Questa è la conclusione. La proposta ora passa nelle mani di chi dovrà decidere.